L’America brucia
L’America brucia. Hanno titolato così diversi siti soffermandosi sulle violenze negli Stati Uniti dopo il caso George Floyd. La situazione è seria. Violenze non solo a Minneapolis, dove tutto è partito, ma anche New York, Los Angeles, Chicago, Detroit, Indianapolis e molte altre città importanti. Oltre la metà dei 50 Stati americani ha attivato la Guardia nazionale e in tutti gli Usa sono già circa 4mila le persone arrestate per violenze, con il coprifuoco ordinato in diverse città.
Il presidente Trump punta il dito contro il movimento Antifa e accusa Twitter e i media di fomentare odio e anarchia. “Non vedo alcuna indicazione che ci siano gruppi bianchi suprematisti che si mescolano (alle proteste) – argomenta su Twitter il presidente -. Questa è un’organizzazione Antifa. La prima volta che l’abbiamo visto in modo importante è stato con Occupy Wall Street (le proteste esplose nel 2011 per denunciare gli abusi del capitalismo finanziario, ndr). È la stessa mentalità”. Trump non perde l’occasione per attaccare il suo sfidante, il democratico Joe Biden: “Le persone vicine all’addormentato Biden sono così radicali di sinistra che stanno lavorando per tirare fuori dal carcere gli anarchici e forse più. Joe non ne sa nulla, è incapace, ma saranno loro il vero potere, non Joe. Loro condurranno le danze! Grandi aumenti di tasse per tutti!”. E ancora: “Queste erano le persone che hanno distrutto Seattle anni fa (durante le proteste no global del novembre 1999, ndr). Chi paga queste persone? Sono rimasto inorridito nel sapere che 13 membri dello staff di Joe Biden hanno donando soldi per salvare le persone a Minneapolis. Avrebbero dovuto rimanere in prigione fino a quando questo non sarà finito (e oltre)”.
Il Washington Post scrive che la campagna di Trump contro il movimento Antifa è un tentativo per distrarre dall’autentica rabbia dei manifestanti. Il quotidiano di Bezos aggiunge che il presidente “non può, per ragioni pratiche e legali”, come invece ha promesso di fare di fare in un tweet, “designare formalmente gli Antifa come un’organizzazione terroristica”. Inoltre, “né lui né il suo ministro della Giustizia (William Barr, ndr) hanno pubblicato prove specifiche che indichino che il movimento di estrema sinistra stia orchestrando le feroci proteste scoppiate in decine di città Usa”.
L’ex agente di polizia Derek Chauvin, arrestato con l’accusa di omicidio di terzo grado per aver premuto il ginocchio sul collo di Floyd per otto minuti, è stato trasferito a Oak Park Heights prison, carcere di massima sicurezza al confine col Wisconsin, in attesa di comparire l’8 giugno davanti al giudice. Sul suo passato intanto emergono 18 denunce da parte di cittadini di Minneapolis che, in varie circostanze, si erano sentiti minacciati dall’agente.
– Guarda il video della morte di George Floyd
– Una stazione di polizia di Minneapolis in fiamme
– Proteste e scontri in piazza
– Il “caso Floyd” in un video del Washington Post