Gop, Mike Pence gioca le proprie carte
I sondaggi dicono che è lontano, troppo lontano per poter sperare di strappare la nomination del Partito repubblicano. Ma la corsa non è ancora iniziata quindi tutto è possibile. E se in pista c’è un ex vice presidente, mai dire mai.
Mike Pence, 64 anni compiuti il 7 giugno, in un dibattito con gli elettori del partito repubblicano, trasmesso dalla Cnn, si dice “orgoglioso del lavoro fatto” nell’amministrazione Trump. Non rinnega nulla e non prende le distanze, anche se tiene a precisare che lui e l’ex presidente hanno “diverse visioni del futuro“. A voler sancire la fine dei rapporti con Trump ribadisce senza esitazione: “Il 6 gennaio Trump ha messo in pericolo la mia famiglia e mi ha chiesto di scegliere fra lui e la Costituzione. Ho scelto la Costituzione e lo farò sempre”. Pence si riferisce all’assalto a Capitol Hill, del 6 gennaio 2021. “Non avevo nessun diritto di capovolgere l’esito delle elezioni – spiega – così come Kamala Harris non avrà il diritto di farlo quando vinceremo”. E ancora: “Il partito repubblicano deve essere il partito della costituzione. Ne abbiamo abbastanza dei democratici che cercano di aggirarla. “Chiunque si mette sopra la costituzione non può essere presidente. Chiunque sfida la costituzione non dovrebbe mai essere presidente”, dice con un riferimento sin troppo esplicito nei confronti dell’ex presidente.
Ma che cosa ha in mente Pence? Prima di tutto attacca Biden e la sinistra estrema, accusandoli di aver indebolito l’America, in patria e all’estero. Ma assicura: “Noi possiamo cambiare il corso di questo Paese, ma tempi diversi hanno bisogno di leader diversi”. Nel video in cui annuncia la sua discesa in campo Pence attacca Biden (come ogni repubblicano deve fare), ma prende le distanze anche da Trump. Ed anche questo è normale, dovendo partecipare ad una corsa (le primarie del Gop) in cui i due sono avversari.
“Sono pro-life e non chiederò scusa per questo”, ha detto Pence rispondendo a una domanda sull’aborto. Poi ha elogiato la Corte Suprema per la famosa sentenza di un anno fa che di fatto abolito il diritto all’interruzione di gravidanza a livello nazionale, spedendo la palla a ciascuno Stato. “Ha dato all’America la possibilità per un nuovo inizio. Da presidente io sosterrò il diritto alla vita ad ogni livello, negli Stati Uniti e all’estero”.
Ramoscello di ulivo per Trump, più che altro per non inimicarsi la base elettorale. “Spero che Donald Trump non sia processato per la questione delle carte classificate. Il processo ad un ex presidente sarebbe un atto divisivo per un’America già divisa”. Ed ha voluto ricordare anche l’opaca gestione di documenti classificati da parte di Biden, aggiungendo: “Spero che l’ex presidente e l’attuale presidente trovino un modo per andare avanti”.
Sul fronte immigrazione Pence tiene a far sapere che se dovesse essere eletto alla Casa Bianca non separerebbe i nuclei familiari di migranti che attraversano in modo illegale il confine meridionale del Paese (“separazioni – accusa – iniziate con Obama”, ndr), anche se ribadisce la linea della fermezza, volendo completare il progetto per un muro lungo il confine con il Messico.
Ci prova anche Chris Christie
Anche l’ex governatore del New Jersey Chris Christie si è candidato alle presidenziali americane del 2024. È la seconda volta che ci prova. Nel 2016, in corsa alle primarie del Gop, fu oscurato sin da subito da Trump, che in poche settimane sbaragliò tutta la concorrenza. Il fronte dei candidati conservatori al momento conta una decina di contendenti. Il favorito resta Trump.
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