Prendere in giro qualcuno per i chili di troppo è odioso oltre che stupido. Il “body shaming“, la pratica con cui si deride o discrimina qualcuno per il suo aspetto fisico, fortunatamente trova sempre meno spazio nel mondo civile. Che questa pratica sia finita nel dibattito politico la dice tutta sul livello in cui siamo arrivati negli Stati Uniti. Ma tant’è…

Chris Christie, ex governatore del New Jersey in corsa per le primarie del Partito repubblicano in vista delle elezioni del 2024, non ha preso bene le critiche che Trump gli ha rivolto, che si riferivano al peso e alla sua forma fisica, diciamo così, non proprio smagliante. Ma ha reagito con la stessa moneta. Ecco cosa ha detto: “Oh, come se lui fosse un Adone? Ecco il mio messaggio per lui: non mi interessa cosa dice di me, e non mi interessa cosa pensa di me, dovrebbe darsi un’occhiata allo specchio ogni tanto, forse farebbe dimagrire la sua lista di critiche”. Christie ha poi sottolineato che la sua battaglia di lunga data con i chili di troppo non ha nulla a che fare con il fatto che sia qualificato per essere presidente. Verità sacrosanta. Leggi l’articolo su Politico.com

In un’intervista alla Cnn, sempre facendo riferimento al video in cui Trump lo derideva per il peso, Christie ha detto: “Mi è appena tornato in mente che bambino è. È un bambino”.

Nei giorni scorsi Christie aveva attaccato duramente Trump, definendo “sconvolgenti” le accuse nei confronti dell’ex presidente di aver portato via dalla Casa Bianca documenti riservati sulla sicurezza americana. “Abbiamo bisogno – ha detto alla Cbs – un processo completo e giusto. Noi non saremmo qui a parlarne se Trump avesse restituito i documenti del governo che gli erano stati chiesti decine di volte”. La condotta di Trump, secondo l’ex governatore, è “indifendibile”.

I lettori ricorderanno che Christie aveva sostenuto Trump, in passato, sia nel 2016 che nel 2020.

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