Usa, come voterà Terminator
“Sarò sempre un americano prima che un repubblicano. Ed è per questo che questa settimana voterò per Kamala Harris e Tim Walz”. Lo ha scritto Arnold Schwarzenegger su X. Sorprende un po’, perché non troppi anni fa Schwarzenegger è stato governatore della California per i Repubblicani. Anche se poi si è distanziato dal Gop e, a onor del vero, non è mai stato considerato di destra, quanto un “liberal” che aveva scelto il cavallo giusto (il partito dell’elefantino) per conquistare la poltrona, su cui è rimasto seduto dal novembre 2003 al gennaio 2011.
“Io solitamente non faccio endorsement – ha detto – non sono timido sulle mie convinzioni, ma odio la politica e non mi fido dei politici”. L’attore ha scelto quindi i toni cari all’antipolitica, quasi un Beppe Grillo made in Hollywood.
Schwarzenegger, 77 anni, rivendica quanto ha fatto come governatore, ma tiene poi ad aggiungere che i “repubblicani hanno dimenticato la bellezza del libero mercato, fanno aumentare il deficit e non riconoscono i risultati elettorali”. Parole durissime, un guanto di sfida lanciato agli ex compagni di partito.
Ma è possibile che Terminator (per citare uno dei suopi personaggi più famosi al cinema) sia diventato democratico? Non ci sarebbe troppo da stupirsi, visto che anche un certo Ronald Reagan (due volte presidente repubblicano) in gioventù era democratico. I cambi di casacca non sono così infrequenti negli Usa. Ma si passa sempre dalle elezioni, non esistono “ribaltoni” all’italiana.
Schwarzenegger mette le mani avanti. Dice che non è affatto entusiasta delle politiche democratiche, ma al contempo ribadisce che un ritorno di Trump alla Casa Bianca “sarebbe altri quattro anni di str… senza risultati, che ci renderebbero solo più arrabbiati, divisi e pieni d’odio”. E ancora: se torna alla Casa Bianca (Trump) “dividerà, insulterà, troverà altri modi per essere più anti-americano di quanto sia stato”. Accusa poi il tycoon di aver “inviato i suoi ad attaccare il Campidoglio mentre li guardava in tv, che non ha nessuna abilità di varare politiche che non siano i tagli fiscali che aiutano i suoi finanziatori e i ricchi, che pensa che gli americani che non sono d’accordo con lui sono nemici peggiori di Cina, Russia e Corea del Nord”.
L’uscita di Schwarzenegger a onor del vero non è una grossa novità. Già tre anni fa definì Trump il peggior presidente della storia americana (VIDEO), condannando l’assalto al Congresso e Donald Trump che, a suo dire, lo aveva istigato.