Su Jünger, Lovecraft e un’antologia di gatti immaginari

«Il cane dà, il gatto è.» A parlare è Howard Phillips Lovecraft, il cui arcinoto amore per il mondo felino è documentato, oltre che da una gran mole di fotografie e dallo splendido racconto I gatti di Ulthar, dal suo Libro dei gatti, pubblicato qualche anno fa da Il Cerchio. Idee che hanno recentemente ispirato Il libro dei gatti immaginari, corposa antologia data alle stampe dall’editore milanese Jouvence. Non è certo la prima volta che il mondo dei felini s’intreccia con quello letterario. La lista degli scrittori che li venerarono e parlarono di loro è lunghissima e vanta nomi di […]

  

Cioran: dalla parte dei vinti

«Il male è il nostro senso ascendente; la sconfitta, la nostra elevazione.» Parole che condensano un modo di affrontare le cose, uno stile esistenziale, una vocazione riassunta da quello straordinario cantore della disfatta che fu Emil Cioran nel suo Breviario dei vinti II, appena uscito per Voland nella traduzione di Cristina Fantechi. Non è l’unica novità in lingua italiana dello scrittore romeno: recentissime anche le sue Divagazioni, pubblicate per i tipi della torinese Lindau nella traduzione e curatela di Horia Corneliu Cicortaş. Entrambi risalenti agli anni Quaranta, entrambi scritti in romeno, anche se il secondo è accarezzato dalle volute stilistiche di […]

  

Tutti dicevano che era un bastardo

Ci sono scrittori che insegnano ad amare. Ad amare la vita, l’umanità, scrittori che celebrano la fratellanza e il benessere, il progresso e la civiltà. Non è tra questi che può essere annoverato Charles Bukowski, cui è dedicato l’undicesimo fascicolo della rivista «Antarès – prospettive Antimoderne», edita da Bietti e dedicata alle realtà culturali non conformiste del Novecento. È un Bukowski, quello di «Antarès», molto diverso da quello che ci hanno propinato e che è entrato nell’immaginario collettivo. Per anni ce ne hanno venduto uno totalmente artefatto, costruito ad uso e consumo dei grandi marchi, che spesso non hanno timore […]

  

Se Bob Dylan vince un Nobel…

È fatto degno di nota e riflessione che un Nobel per la letteratura (leggasi: let-te-ra-tura) venga vinto da Bob Dylan, che supera altri tre pretendenti al trono come Haruki Murakami, Philip Roth e Don De Lillo. Per ogni Nobel che va a rimpolpare la lista ce ne sono altri due o tre esclusi. Semplice matematica, si dirà. Non solo. Le motivazioni di questa scelta? «Aver creato nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione della canzone americana» ha spiegato Sara Danius, segretario dell’Accademia svedese, aggiungendo: «Se si guarda indietro a cinquemila anni fa, ci sono Omero e Saffo: loro scrissero testi […]

  

Il testo implicito di Nicolás Gómez Dávila

Nel magma post-moderno che avviluppa il nostro tempo ci sono autori che non si arrendono, proponendo per la crisi in cui viviamo soluzioni antiche e nuove a un tempo, capaci di farsi carico di un’eredità spirituale e intellettuale, proiettandola però nel futuro, come proposta sempre nuova. Uno di questi è Nicolás Gómez Dávila, stilista del Verbo creatore, maestro dell’aforisma graffiante e chirurgico, i cui pensieri sono un’autentica oasi nel deserto. Un deserto che cresce, come scrisse Nietzsche più di un secolo fa, e che non ha smesso di crescere. «Un angelo prigioniero nel suo tempo» l’aveva chiamato il compianto Franco […]

  

Processi alle idee. I «Fiori del Male» in tribunale

Ci sono biografie che non si limitano a raccontare vite, gesta e opere, ma che aprono veri e propri spiragli su mondi sommersi, resuscitando atmosfere e protagonisti, intrecci e realtà (spesso dotati di parallelismi sorprendenti con il nostro). Ciò dipende, ovviamente, dall’abilità dei biografi, così come dalla “materia prima”. Per Edizioni Bietti è appena uscita una biografia di Baudelaire firmata da Charles Asselineau, che del poeta fu amico e confidente. La narrazione è dunque in presa diretta e non si limita a una primissima – peraltro brillante – analisi dell’opera di quello che fu uno dei massimi innovatori della lingua […]

  

L’inferno dei buoni sentimenti. Stroncature editoriali

È quando ti capitano tra le mani libri come quelli di Giorgio Manganelli che ti rendi conto dello stato agonizzante in cui versa l’italica cultura attuale. Qualche tempo fa Adelphi ha raccolto in un volumetto il fascicolo editoriale del critico. Estrosità rigorose di un consulente editoriale è un testo aureo, ma anche disperato, nelle cui pagine seguiamo l’iter di un libro, dalla sua scelta alla pubblicazione. Una delle sezioni più interessanti è quella che contiene le schede che Manganelli compilava. Il critico, infatti, leggeva testi – inediti oppure in lingua straniera – per diverse case editrici: Einaudi, Garzanti, Adelphi, Mondadori, Feltrinelli… Leggeva […]

  

Topolino libertario e anarchico. Intervista a Giulio Giorello

Docente di Filosofia della Scienza presso l’Università degli Studi di Milano, Giulio Giorello ha sempre spaziato, nei suoi studi, in svariate discipline, mosso da una grandissima curiosità e dalla convinzione che la verità non stia mai da una parte sola ma che sia molto più fruttuoso – e divertente – scoprirla nella continua contaminazione dei saperi. Nel corso degli anni si è occupato parecchio anche del mondo dei fumetti, da Tex Willer a Dylan Dog, sino a Ratman – indimenticabile la sua prefazione a Ratman. Superstorie di un supernessuno – e ovviamente Walt Disney. L’abbiamo intervistato qualche tempo fa proprio sulla figura di Walt, in occasione dell’uscita […]

  

Bradbury e il «politicamente corretto»

Un uomo la cui carriera ha attraversato il Secolo Breve, che ha affrontato ogni genere letterario, in assoluta libertà. Un uomo che, nell’avvicendarsi dei decenni, si è sempre battuto contro ogni censura, letteraria e ideologica: questo è stato Ray Bradbury. È naturale che si sia scagliato in più occasioni contro quella cappa opprimente e liberticida che risponde al nome di politically correctnes, la quale, esplosa in America, è poi stata entusiasticamente importata in Europa, mietendo parecchie vittime nella letteratura come nel cinema (è tornato recentemente sull’argomento Maurizio Acerbi, nel suo acuminato pamphlet Come sopravvivere al cinema di sinistra). Anche perché […]

  

Il ritorno del grande dio Pan

«Il grande Pan è morto!» Nel corso dei secoli furono in molti a smentire il terribile necrologio riportato da Plutarco nel De defectu oraculorum: da Lorenzo de’ Medici a John Milton, dai “maledetti” Rimbaud e Mallarmé a Robert Louis Stevenson e William Butler Yeats, fino a Texeira de Pascoaes, Fernando Pessoa e Aleister Crowley. Uno dei più begli inni dedicati a Pan è però il volumetto di Arthur Machen (che con Crowley ebbe in comune la partecipazione, seppur temporanea, alla Golden Dawn, cui aderì su consiglio di Arthur Edward Waite), che dopo anni di assenza torna in libreria in edizione […]

  

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