15Apr 20
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I brevi estratti che seguono sono estrapolati dai primi due volumi dei monumentali diari che Ernst Jünger tenette tra il 1965 e il 1996, pubblicati in tedesco da Klett-Cotta come Siebzig Verweht e tuttora inediti in italiano. Un vero e proprio Zibaldone che copre tre decenni, contenente sia riflessioni sull’attualità sia bozze di articoli, interventi in conferenze e saggi. Non mancano nemmeno resoconti dei numerosi viaggi che il Contemplatore Solitario compì nel secondo dopoguerra né lettere scritte ad amici e conoscenti (tra cui quella di Carl Schmitt qui riportata). I frammenti contenuti in questo terzo e ultimo blocco – che […]
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Siebzig Verweht
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05Feb 18
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Nobel per la Letteratura nel 1946, Hermann Hesse (1877-1962) è arcinoto per romanzi come Il lupo della steppa (1927), Narciso e Boccadoro (1930) e Il giuoco delle perle di vetro (1943), i quali gli hanno garantito uno stabile successo che perdura tutt’ora, a più di mezzo secolo dalla sua scomparsa. In occasione del sessantesimo compleanno di Gustav Meyrink (1868-1932), nel 1928 (anno della pubblicazione de L’angelo della finestra d’Occidente) Hesse compose questo piccolo omaggio dello scrittore austriaco. Sebbene non tutte le tesi ivi contenute siano documentate, né condivisibili (specie quelle riguardanti i rapporti tra la sua narrativa e l’esoterismo), in […]
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13Giu 17
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I frammenti che seguono sono tratti dal quinto volume dei monumentali diari che Ernst Jünger tenne tra il 1965 e il 1996, pubblicati in tedesco da Klett come Siebzig Verweht (Passati i settanta) e purtroppo tuttora inediti in italiano. Sono di un’importanza capitale per comprendere l’evoluzione del pensiero dell’Autore nel secondo dopoguerra, contenendo non solo la rassegna delle sue giornate e dei suoi numerosissimi viaggi, ma anche estratti del suo carteggio e testi di conferenze, interviste, relazioni e via dicendo. Le pagine qui tradotte (che fanno seguito agli estratti del primo volume, già proposti su questo blog) provengono dal quinto tomo, […]
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24Apr 17
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Delle opere di Ernst Jünger ormai il lettore italiano dispone di parecchie edizioni. Del contemplatore solitario sono stati tradotti pressoché tutti i libri. Con qualche eccezione, tuttavia: a parte scritti di occasione, brani di pubblicistica e saggistica, mancano completamente i diari cui affidò le proprie riflessioni tra il 1965 e il 1996 (due anni prima di spegnersi), pubblicati in tedesco negli anni Novanta con il titolo di Siebzig Verweht (Passati i sessanta). In questa monumentale mole di scritti, autentici zibaldoni di pensieri ed esperienze, carteggi e incontri, possiamo seguire in presa diretta la stesura delle sue opere, nonché l’evoluzione del […]
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03Apr 17
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Lo scorso 30 marzo a Milano si è tenuto un convegno, organizzato da Circolo Proudhon e Intellettuale Dissidente, tutto dedicato al populismo, cui hanno partecipato Luca Lezzi, Marcello de Angelis e Marcello Foa. Ne è nato un dibattito che ha utilizzato le idee fondamentali di questo(i) movimento(i) per scandagliare l’attualità politica. Perché, in fin dei conti, al di là di persone e movimenti, ciò che importa nell’analisi politologica è quel che i programmi veicolano, le tendenze e le linee di forza che i nuovi partiti “populisti” traducono, in modo più o meno consapevole. Dietro all’emergere di queste formazioni si agitano […]
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07Feb 17
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Quando si conobbero a Parigi, nel 1929, tra Pierre Drieu La Rochelle e Victoria Ocampo l’intesa fu immediata – un’intesa che spinse l’autore di Gilles a recarsi più volte in Argentina, dalla sua amante e poi amica (un rapporto intensissimo, ora documentato dal volumetto Amarti non è stato un errore. Lettere 1929-1944, Archinto, Milano 2011). Fu durante uno di quei viaggi che Drieu incontrò Jorge Luis Borges, allora poco più che quarantenne, molto probabilmente tramite Victoria, sorella di Silvina Ocampo, moglie di Adolfo Bioy Casares, storico amico del poeta. Con lui affrontò una lunga passeggiata onirica nel nulla delle periferie di […]
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19Dic 16
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Tra i germanisti italiani (quasi) nessuno ha messo l’accento sulla dimensione esoterica dell’opera di Gustav Meyrink. Eppure le stesse parole dello scrittore, raccolte negli anni in volumi o riviste, non danno adito a dubbi. Tutte le sue opere di narrativa, dal famosissimo Il Golem a La notte di Valpurga, da Il domenicano bianco a Il volto verde, rivelano una conoscenza non superficiale (accompagnata spesso da una pratica) delle dottrine ermetiche. Un aspetto, questo, indagato nel corso dei decenni da studiosi anticonformisti come Julius Evola, Massimo Scaligero, Elémire Zolla, Serge Hutin e Gianfranco de Turris. È proprio in quest’ottica che presentiamo, […]
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