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Mentre Amedeo Minghi in Senato intonava la struggente melodia che lo ha reso celebre in coppia con Mietta e il Viminale metteva a disposizione i porti di Messina e Pozzallo per le operazioni di sbarco delle Ong Alan Kurdi-Ocean Viking, nella Bassa Padovana andava in scena una meravigliosa ballata di amore multiculturale e integrazione. Il giovane nigeriano Peter, amante delle auto sportive tedesche e delle bollicine champagnuole, dopo aver conosciuto e sedotto su Facebook una ragazza ceca, la sequestrava in un appartamento dove aveva trovato asilo, derubava e quindi stuprava per una decina di giorni. La donzelletta dell’Est, purtuttavia, manifestò tosto riserve su quel rustico rape and breakfast, risolvendosi infine a chiamare un amico transalpino per allertarlo sull’antipatica sistemazione che aveva trovato in Italia. Quest’ultimo contattava con saviezza i Carabinieri per garantirci un lieto fine squisitamente nostrano, dove la bella viene strappata dalle mani del suo esotico aguzzino e quest’ultimo consegnato nell’inflessibile morsa della magistratura, da cui, verosimilmente e sacrosantamente, uscirà solo nell’età della decrepitudine. Il responsabile del centro d’accoglienza gestito dalla Cooperativa Edeco dove soggiornava e banchettava Peter, Lorenzo Boscato, ha dichiarato che gli immigrati di stanza negli appartamenti di Tribano erano tutti molto tranquilli, giovialioni di buona volontà, compagnoni sempre festosi nel prendere parte alle attività informative. «Possiamo dire», le parole esatte del Boscato, «che ad oggi questo nucleo di richiedenti asilo ha sicuramente un elevato grado di integrazione». Evviva! In alto i calici! Champagne! Siamo certi che la romantica 22enne, appena riavutasi dello shock, sarà pronta a intonare con Boscato un’aria di rabbuffo per il suo amore clandestino un poco malandrino, come Mietta e Amedeo prima di loro: «Vattene amore, mio barbaro invasore, credi di no? Sorridente truffatore. Vattene un po’ che pace più non avrò, né avrai… vattene o saranno guai. I piccoli incidenti, caro vedrai, la stellare guerra che ne verrà, il nostro amore sarà lì… tremante e brillante così. Ancora ti chiamerò… trottolino amoroso e Du du da da da…».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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