La crisi di governo si trascina stanca in questo Agosto torrido, e come vi ho detto anche nel mio video in diretta #glocal, ora molti di voi saranno impegnati a sorseggiare una bella caipirinha sulla spiaggia e non c’è tempo per parlare della parlamentarizzazione della crisi. A chi importa, a nessuno!

Oggi voglio parlarvi invece di discriminazione Made in USA, specialmente negli Hamptons, la zona ad est di Long Island frequentata dai ricconi di New York, ovviamente democratici. Però come sapete Trump ha iniziato la sua carriera imprenditoriale proprio a New York, e a Long Island ha non pochi facoltosi supporters, come è giusto che sia. Ebbene, il New York Post ci presenta una realtà squallida: i trumpiani degli Hamptons, per la maggior parte commercianti che vivono con i soldi che i ricchi newyorkesi liberal spendono a Long Island, non possono dire di essere trumpiani. Pena il boicotaggio dei ricchi liberal.

Si perchè in America, soprattutto a New York e nella Bay Area, se sei ricco e vuoi mantenere uno status sociale e culturale rispettabile, ovviamente non puoi tifare per un buzzurro come Trump. Pena il boicotaggio oppure, se sei un ingegnere nella Silicon Valley, il licenziamento in tronco. Non vi ricorda in qualche modo la situazione italiana? Avete mai visto un big di Confindustria, quelli più conosciuti e sovraesposti, supportare un governo di cdx a guida Berlusconi? No, anzi lo hanno spesso insultato e denigrato, perchè supportare un buzzurro come Berlusconi non poteva essere sostenuti dalla ricca borghesia italiana. Con Salvini è ovviamente la stessa solfa.

Se sei molto ricco, puoi permetterti di essere democratico. Se hai qualcosa da perdere, se sei trumpiano, meglio stare zitti. Ecco cosa sta diventando l’America liberal.

 

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