Sondaggio sui sondaggi
Chi di voi, affezionatissimi, è stato assoggettato a un sondaggio demoscopico? Vi hanno interpellato? 1. Sì, più volte 2. Sì, una volta 3. Mai 4. Non so, non ricordo 5. Salvini fomenta l’odio. Siete un campione affidabile, per numerosità e rappresentatività, perché fra di voi ci sono anche comunisti e interisti. Ve lo domando perché personalmente nessuno mi ha mai pungolato in 20anni abbondanti di comprendonio… eppure siamo sommersi da deliberazioni sondaggistiche, caratterizzate da un infaticabile zelo conoscitivo, calate dall’alto di avamposti accademici di inoppugnabile terzietà: Euromedia Research, diretta da Alessandra Ghisleri; l’onnipresente e vagamente iettatorio Nando Pagnoncelli di Ipsos Italia: l’Istituto Piepoli di Nicola Piepoli; L’Isitituto Nazionale di Ricerche Dèmopolis, diretto da Pietro Vento; l’Agenzia Quorum e molti altri. Ora, io non metto in discussione l’affidabilità scientifica dei metodi di stima, in particolare delle modalità di campionamento; ho un livello di confidenza del 99%. Mi limito solo a riscontrare, a posteriori – quindi con la pervicace e pestifera cogenza dei fatti – come questi sondaggi risultino il più delle volte cannati in maniera scientificamente tendenziosa, faziosa, ma coerente con il “sentiment” del mandatario. Quindi, per pedanteria giornalistica, sono andato a controllare come vengono definiti i committenti dagli Istituti di Ricerca… e ho notato che Dèmopolis, per esempio, segnalando il Gruppo Editoriale l’Espresso e la rete televisiva LA7, li cataloga come “clienti”. Il cliente, si sa, ha sempre ragione; anche nei sondaggi. Speriamo non funzioni così per le agenzie di rating…