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Squisitissimi, con la presente intendo segnalare a voi nobili araldi della stampa reazionaria che la campagna anti-grillina in essere è controindicata, disutile; mi spingerei a scrivere cretina. Non vi sembra ancora sufficientemente chiaro, amici e colleghi? Non vedete il calco ancora caldo di un grottesco e sinistro grugno sul parabrezza dell’elicottero di Berlusconi? Non è lì, quel grugno, per rammentarcelo? Questa operazione bellica ricorda infatti da vicino quella, di rara inettitudine, della stampa antiberlusconiana: un cannoneggiare sordo, monomaniacale, morboso. E come lo valutavamo allora? E a quali successi militari portò lo stolido nemico? Oggi i gazzettini di De Benedetti sono indistinguibili da quelli di Cairo, ma anche, ahimè, dalle nostre testate, se non per la caratteristica prosa lubrica. C’è di che rallegrarsene? Di che menarne vanto?

 

 

 

Ogni venerabilissimo giorno che Dio manda in terra, aprendo il Giornale, Libero, il Tempo – con la parziale eccezione de La Verità – ineluttabilmente si troveranno slavine di accuse, oltraggi, insulti, prese per il culo, a persone tutto sommato semplici, coraggiose e capaci almeno di levarci il riccio Pd dalle mutande; insolenze tali da rendere simpatico il trasversalismo persino al più retto fra gli uomini. Non credete? Quanto patito dalla Raggi in questi mesi avrebbe portato al collare di ferro i vili malfattori se solo il sindaco fosse stato, che ne so, donna. Con le femministe unite in un cordone rosé per proteggerlo dalla tracotanza virile. Ah no! Diciamo allora extracomunitario. Appena si pronuncia il cognome Casalino partono mute di famelici terrier pronti ad azzannare il culo depilato dell’eteroscettico comunicatore. Toninelli è stato ridicolizzato con tale pervicacia che vedo il suo volto sulla segnaletica quando imbocco una galleria. Giggino Di Maio ha sostituito i Carabinieri nelle barzellette e anche il luminoso Sgarbi ne manifesta mania, sino al punto di adombrarsi. Ma la derisione è a 370 gradi. Vogliamo davvero seguire in disdoro Matteo Renzi, capace di caricarsi in spalla una nipote down pur di nuocere all’avversario e che dovrebbe sotterrarsi al centro della terra per trovare la carogna della propria rispettabilità? E ci si sorprende che la comunità 5Stelle sia impermeabile al dissenso?! Che le riprensioni la rendano addirittura più forte!? Oh ragazzi! Questo insensato e inesausto fuoco di veleni compatterebbe in un impenetrabile abbraccio anche Montecchi e Capuleti, figuriamoci una confraternita movimentarista!

 

 

 

«Non è questione di minima decenza verbale (ormai archiviata da un pezzo) ma di sostanza politica. L’ennesimo, scomposto attacco dei capi 5 Stelle contro la libera stampa palesa la fase di grave difficoltà in cui si trova il Movimento. Ed è paradossale che ciò avvenga in una circostanza che dovrebbe essere lieta per tutti, quale l’assoluzione di un’imputata: nello specifico, Virginia Raggi», scrive oggi Goffredo Buccini sul Corriere.it. «Scomposto attacco contro la libera stampa» palesa la grave difficoltà in cui si trova Buccini quando costretto a maneggiare l’idioma, già eloquente nelle sue apparizioni televisive, dove i periodi ipotetici sono autentici Camel Trophy. Ma al buon uomo, il cui nome trasuda patriottismo, dev’essere sfuggita non soltanto la sintassi, ma anche la poca decenza verbale con la quale vengono trattati i grillini e che per amor di patria andrebbe registrata. E a voi, è sfuggita? Enrico Mentana parla di livore dei 5Stelle contro i giornalisti, ma prevedibilmente sorvola sul livore dei giornalisti verso i 5Stelle. Massimo Giannini commenta con il suo tono repellente: «Non si capisce quale sia la colpa dell’informazione, se non di aver raccontato l’inchiesta e il processo. Si capisce benissimo invece quale sia la pulsione del Movimento 5 Stelle: mettere il silenziatore a chiunque racconti le loro difficoltà o mostri incongruenze, incapacità e grandi e piccoli scandali». Brr! Davvero vogliamo mescolarci a queste pulsioni?! A questi sgradevoli, pelosi, funesti contraffattori?! Vogliamo veramente impastarci con i Giannini, i Lerner, gli Zucconi, i Severgnini? Perché le nostre valutazioni, diciamolo, sono spesso efferatezze critiche. La cui violenza strumentale è seconda solo all’inefficacia. Non porto esempi per eleganza, ma temo basti sfogliare un corsivo, un blog, un trafiletto politico a caso. L’assoluzione della sindaca di Roma è stata naturalmente trascurata o sminuita, mentre sappiamo che cosa sarebbe accaduto in caso di condanna. L’unica nota festosa nelle congratulazioni è giunta da Lucia Annunziata, che ha tuttavia tosto rilanciato:

«Personalmente sono curiosa di leggere – via legge , ovviamente – l’elenco dei buoni e dei cattivi editori. E di vedere elencati i conflitti di interessi. Da queste parti, da dove scrivo, sappiamo che il gruppo Gedi (ex Espresso) è nella lista dei cattivi, e poi? Non vedo l’ora di leggere l’elenco, appunto. La curiosità maggiore è quanto campo ha la definizione di conflitto di interessi: include banche, include tv private, intrecci societari, oltre al puro business? E, a proposito di business, come sarà considerata la guida di siti privati, via strumenti di informazione, su un movimento politico da cui si ricava sostegno economico? Chissà, magari alla fine anche in questo caso Luigi di Maio scoprirà che non può farci niente». E in conclusione un messaggio, velatamente intimidatorio, per Di Battista: «Torna a casa, Di Battista, mettici la faccia sull’Italia e vieni a darci delle puttane di persona. Magari qualcuno ti prenderà, per una volta, sul serio».

 

Questo impermalimento paratico, lobbistico, corporativo, non trovate evidenzi la collera di una consorteria che vorrebbe preservare il diritto di denigrare senza venire denigrata? Non ritenete riveli un animo filisteo? Ma come anticipato, questa posa, tipicamente sinistra, è soprattutto cretina. Non sarebbe meglio, dunque, mandare avanti gli altri?

 

 

 

Quando, nei primi anni di carriera, raccontavo di essere giornalista, l’interlocutore reagiva con curiosità, finanche con ammirazione; oggi lo fa con un sorrisetto, se non con un moto di nausea. Riflettere un poco sulla cosa? La professione è ai minimi storici per credibilità e ai massimi per detestabilità: colpa dei 5Stelle, della Casaleggio Associati?! Internet ha manipolato le menti più fragili, gli intelletti meno attrezzati?! Ancora, vi segnalo come questo approccio ricordi da vicino la propaganda antiberlusconiana che puntava l’indice sul potere manipolatorio delle televisioni. Schernire i grillini perché dicono la verità sull’informazione rende l’informazione degna di scherno e i grillini di inopinato rispetto. Anche se sono, per lo più, degli abborracciati; anche se alcuni di loro, tipo Fico, sono autentici minchioni. La critica al populista di governo è la disciplina specialistica dei mediocri levogiri che vogliono darsi un tono da intellos, o difendere quello status professionale che loro stessi hanno sistematicamente smerdato. Facile bersaglio, i grillini meno preparati! Difficile invece affrontare le proprie deficienze, rese vieppiù comiche dalla patetica pretesa di autorevolezza culturale. Vogliamo davvero mimetizzarci con essi, umiliando la nostra assennatezza, la nostra integrità, il nostro buon gusto e dando alfine ragione, ironicamente, proprio a Beppe Grillo? In fede.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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