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«Roma, 22 mag. (askanews) – “Per le migrazioni la soluzione non è quella, impossibile, di chiudere le frontiere; lo ha detto fra gli applausi all’assemblea generale di Confindustria il presidente dell’associazione degli industriali, Francesco Boccia, in un chiaro riferimento alle politiche del governo gialloverde. “Di un’Europa forte e coesa abbiamo bisogno per gestire le sfide dell’immigrazione” ha detto Boccia ricordando che per la sua conformazione, l’Ue non sarebbe comunque in grado di chiudersi a riccio. “L’Europa ha 68mila chilometri di coste e l’Africa fra 30anni avrà 2,5 miliardi di abitanti. Davvero pensiamo che la soluzione sia chiudere le frontiere? Noi no”. Serve allora “una gestione convidisa, ma anche il contributo che le nostre imprese possono dare anche con progetti di parternariato tra privati e inclusione attiva dei migranti; un modello per lo sviluppo dell’Africa che possiamo esportare in Europa, per far sì che chi arriva oggi in Europa possa contribuire, come hanno fatto i milioni di nostri emigranti nel mondo, alla crescita e al benessere dei nostri Paesi”».

 

In realtà lo ha detto Vincenzo Boccia. All’assemblea generale di Confindustria. Fra gli applausi. L’aspetto più lucido di questo estratto è il virtuosismo della sciatteria giornalistica che ne dà testimonianza. Concentrarsi su “Francesco”, “convidisa” e “parternariato” – leggere e rileggere i refusi sullo stesso sito del Sole24 – permette di distogliere per un attimo i pensieri dallo stoltiloquio encomiato in assemblea generale. Espandendo Flaiano: oggi il cretino è pieno idee, di modelli per lo sviluppo, di inclusioni attive. E pensa senza frontiere. Ma dopo aver trangugiato la squisita assennatezza delle ponderazioni di Boccia, Vincenzo, trovo più acconcio parafrasare il dotto comizio di Cetto La Qualunque. Qui da noi non serve lavoro, è risaputo… che se uno sa firmare due assegni a vuoto di fame non muore. Qui non servono strutture scolastiche, ospedali efficienti, contrasto alla criminalità: qui serve ‘u negru! Si sono sollevati addiritturamente dubbi quando ho proposto propostatamente di affidare a Tokunbo, lo straniero, il ruolo di primario nel reparto di cardiochirurgia all’ospedale. Lo scoop di questi infamoni sarebbe che Tokunbo non è laureato. Ma che minchia gli serve la laurea?! Tokunbo ha due mani di fata, può operare. Dovreste vederlo… come arrostisce i cani da compagnia che sgozza la domenica mattina! Dovreste vederlo… come impaglia le mogli che l’hanno fatto cornuto! Che minchia gli serve la laurea?! Qualunquemente e sempremente… se sarò eletto farò assumere sei, sette, ottomila africani! Metteremo… e l’ho detto e l’ho proposto… un africano per ogni albero! E se ci vorranno 2.5 miliardi di alberi, li pianteremo… perché noi siamo sempreverdemente a favore dell’ambiente! Applauso!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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