Le sardine e gli scorfani
Lo “spontaneo” movimento delle giovani Sardine mette uno sgomento, una tristezza senza fine. Al di là di quest’estetica frikkettona frusta, stantia, patetica ormai da decenni, quelle facce che puzzano di cannabis, di cane bagnato, di urina di gatto e conformismo adolescenziale, quei turbamenti intellettuali da film di Muccino, c’è la tragicommedia dell’autodistruzione inconsapevole. Teste vuote che sanno nulla e meno capiscono, bertucce ammaestrate contro il tiranno, il fascista, il dittatore, talmente tiranno da essere all’opposizione. Mentre il liberismo cieco e totalitario aizzato dai loro ammaestratori – fascisti veri al ponte di comando del globale – e dagli scorfani parlanti di propaganda – agenti microbici, virulenta infezione dell’informazione – prosegue come un treno nella notte passando sopra il cadavere del loro stesso futuro. Poveri coglioni.