Pochi giorni fa, dal pergamo multimediale della propria pagina Facebook, Vittorio Sgarbi si è lasciato andare a un’accusa nei confronti dei protocolli di sicurezza in uso negli aeroporti, giudicati sinistramente simili alla prassi dei lager, e con la consueta infiammabilità retorica ne ha demolito gli agenti, accusati di livellare alla cretineria della procedura anche gli innocenti passeggeri. Naturalmente la penso allo stesso modo. Tuttavia trovo che aggredire il cerimoniale non sia sufficiente per evidenziarne l’assurdità. L’insensatezza della finta sicurezza non si evince tanto dallo zelo inquisitorio di una procedura molesta e ostile, che sembra volerci scannerizzare persino le scoregge per […]