Quando frequentavo l’università e negli anni immediatamente successivi ricordo che la mia maggiore preoccupazione era di poter arrivare preparato alla trincea lavorativa. Sarò in grado di farcela? Le mie competenze saranno sufficienti? Il mio inglese e il mio francese abbastanza disinvolti? Perfezionismo e pigrizia, le due forze principali della mia indole, si dividevano le giornate; quando lasciavo prevalere la seconda temevo che il primo ne avesse a male e con lui il mio futuro. Ancora dopo aver superato l’esame da professionista in una dimensione ormai dilettantistica come quella del giornalismo, leggevo, investigavo, esaminavo, ben oltre la soglia del piacere. Poi […]