Ho aspettato prima di esprimermi sulla vicenda Weinstein perché, come spesso accade, le reazioni e i commenti sono più significativi del fatto in sé. Non mi riferisco alla manifesta ciarlataneria dei liberal alla Meryl Streep – che è passata dal ribattezzare il suo amico produttore “Dio”, al chiamarlo “porco”, suggerendo come ogni sua ramanzina pubblica vada da ora in avanti considerata una bestemmia; piuttosto alla intrugliata questione femminile. Un caso molto complicato. Un sacco di input e output, nelle parole di un gigante del pensiero occidentale come Jeffrey Lebowski. Dichiarata aspirazione di questo piccolo spazio è provare a far emergere […]