Il video delle bulle e quello della coraggiosa Lizzie
Davanti a scuola. Un gruppo di ragazze. E ragazzi.
Parlano. Discutono. Litigano.
Poi una, bionda, giubbotto chiaro, si avvicina alla mora. E le sferra un calcio, poi un altro. Poi colpisce con le mani. La mora tenta di allontanarsi ma viene presa per i capelli, cade a terra e viene colpita ancora. Chiede aiuto. Non riesce a difendersi. Tutti continuano a guardare. A cincischiare. Nessuno che interviene in modo netto, deciso. Ma qualcuno continua a filmare…
E’ violento il video girato davanti a una scuola di Bollate. Un video che fa il giro di tutti i siti. Violento per i colpi ma violento anche chi ride, chi resta a guardare, chi assiste senza batter ciglio.
Non lo condivido per scelta. Chi vuole se lo andrà a cercare. Si trova dappertutto…
Condivido invece qui un altro video che fa da contrapposizione.
Lei si chiama Lizzie Velasquez. Pesa 27 chili, ha una sindrome ancora sconosciuta che non le fa assorbire i grassi. Anche lei parla di bullismo. Di più. Qualcuno ha ritenuto che fosse la donna più brutta del mondo. Lei ha risposto “a chi mi ha chiamato mostro”:”Ho usato la loro energia negativa per migliorarmi”. E rilancia: “Non lascerò che la mia sindrome che nessuno conosce ancor bene mi definisca. Io posso scegliere se essere felice oppure no. E voi – domanda – cosa siete? Che cosa vi definisce?” Lizzie si è laureata all’università in Texas. Ha finito di scrivere il suo terzo libro. E’ diventata speaker motivazionale. Questo è il suo intervento alle conferenze americane “Ted”.
Il video dura poco più di 13 minuti. E lascia aperta quella domanda: “Che cosa vi definisce?” perchè “il coraggio comincia da qui”
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