Insulti. Offese. Pesanti, pesantissime. Inammissibili.

Eppure è quello che succede in una classe di una scuola superiore. E’ un video shock quello che ha deciso di pubblicare sul suo sito “Tecnica della scuola” , un gesto che abbiamo apprezzato. “Quando insegnare diventa una guerra impossibile” scrive Vittorio Lodola D’Oria. “Abbiamo deciso di pubblicare il video inviato in forma anonima alla redazione – scrivono – che rappresenta uno spaccato purtroppo molto degradante di vita scolastica“.  Eccolo.

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Nessuno – continua – può certamente chiamarsi fuori da questo quadro disarmante“. Ed è proprio così.

L’insegnante dietro quella cattedra non riesce a imporre un limite a quello che sta succedendo.

Ma prima di lei a quanto pare nessun genitore e nessun insegnante è mai riuscito a fare capire il limite a quel “branco” che si sente forte e sicuro di restare impunito.

Come può una classe delle superiori arrivare a tale sbando?

In-segnare, ovvero imprimere dentro un “signum” per i latini era un marchio, un sigillo. Non trasmettere semplici conoscenze ma “segnare” la mente e il cuore di chi siede dietro ai banchi.

Difficile.

L’insegnante è sola proprio come lo sono tutti gli insegnanti quando sono in classe”. E non reagisce. “Forse per paura delle reazioni violente dei ragazzi e dei loro genitori? Forse per non dare grattacapi al dirigente? Forse perchè si tratta di una semplice supplenza? Forse per un carattere remissivo dell’insegnante? O più semplicemente un po’ per tutte queste cose?“, si chiede Vittorio Lodolo D’Oria.

Forse vale la pena di smettere di farci troppe domande e darci delle risposte.

Magari anche banali, semplici o addirittura semplicistiche. Meglio del nulla sarebbe bastato che quel “vado dal vicepreside” sussurrato dalla docente avesse avuto seguito.

Per lei, prima di tutto.

Poi per gli altri ragazzi della classe: qualcuno che non ci sta a quel gioco c’è (e lo dimostra il video diffuso..)

Per i genitori che affidano i loro figli a un’istituzione che ha il dovere di farsi rispettare e il diritto di insegnare la modalità.

E anche per quel gruppetto di bulli che ancora una volta quella mattina hanno imparato una lezione: vai avanti ragazzo, fai quel che ti pare, costruisci così il tuo futuro da sbandato, senza un’idea di rispetto, di comprensione, educazione, interesse per sé e per gli altri..

Perchè “una cosa è certa: una volta usciti dalla scuola, ci sarà il mondo degli adulti che li attenderà a fauci spalancate per sbranarli ineducati così come sono. Il risultato globale conterà sul campo solo delle vittime: insegnanti scoppiati e giovani disagiati”

 

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