Hiv, ragazzi poco informati. Contagi in crescita
Ragazzi poco «educati» sia dalla famiglia così come dalla scuola, ma molto «informati» e anche precocemente attraverso i (fin troppo) accessibili siti pornografici, tanto da non distinguere più la differenza tra «sessualità» e «pornografia», con una vita intima sempre più promiscua dove l’atto sessuale è diventato il solo fine della relazione. Non si parla né di affettività né di sentimenti nello sconcertante quadro disegnato da Andrea Gori, presidente di Anlaids Lombardia e primario dell’ospedale Sacco. «Drammatico, ma è la verità», dice. Il suo osservatorio competente e specifico si incrocia anche con i dati del centro operativo Aids. Risultato: «quest’anno – dice – si evidenzia un nuovo aumento dei casi di Hiv tra i giovani».
Ma non solo. «Abbiamo una recrudescenza importante di infezioni anche da Papilloma virus, della Sifilide, di tutte le malattie sessualmente trasmesse. I giovani sono sempre meno attenti, il preservativo sempre meno utilizzato». Rispetto all’Hiv poi «c’è oggi una banalizzazione del problema. È vero che abbiamo fatto progressi incredibili. Oggi una persona può fare una vita assolutamente normale. “Non è una malattia del passato?“ mi dicono i ragazzi e non capiscono che anche oggi contrarre l’hiv condiziona la vita per tutta la durata della vita».
Ecco perchè è così importante il nuovo spettacolo «Controcorrente» di Italy Bares, in scena domani e sabato al Teatro Repower. Lo show è a favore di Anlaids Lombardia ETS, nel doppio ruolo di sostenitore e beneficiario. Ed ecco perché questa mattina una replica di Italy Bares sarà solo per le scuole. I ragazzi avranno la possibilità di interagire con Andrea Gori, presidente di Anlaids Lombardia, con Giorgio Camandona, direttore artistico, e con gli esperti di Anlaids per un confronto di informazione, contro ogni pregiudizio. Il progetto e la raccolta fondi sostengono l’attività dell’associazione, sensibilizzando per una cultura della prevenzione e combattendo ogni forma di stigmatizzazione.
In scena
Lo spettacolo ha esordito a Broadway nel 1992 grazie al regista e coreografo Jerry Mitchell, ma dal 2019 è arrivato in Italia grazie al direttore artistico Giorgio Camandona, che lo ha fatto crescere di anno in anno (questo è il quinto), con il sostegno di artisti e grazie alla collaborazione di Compagnia della Rancia e il supporto di Stage Entertainment. Sul palcoscenico 185 fra i migliori performer, 12 cantanti, 9 percussionisti e circa 100 addetti ai lavori. Oltre ad alcuni ospiti speciali: da Elena Di Cioccio, una delle attrici del cast e sostenitrice delle finalità del progetto, in quanto persona con HIV a Katia Follesa e Angelo Pisani, tra gli attori comici più conosciuti e amati della tv e del teatro. Per la prima volta, inoltre, sul palcoscenico del Repower ci saranno dieci ballerini del Corpo di ballo del Teatro alla Scala.
Il tema
Il tema affrontato quest’anno in «Controcorrente», scritto da Elisabetta Tulli e Guglielmo Scilla, apre una finestra sulle difficili condizioni in cui una persona HIV positiva si trova a vivere semplicemente sulla base del luogo geografico di nascita. Quello che da noi significa cura e vita, altrove è ancora sinonimo di disprezzo, sofferenza e in molti casi morte.
«Raccontiamo un tema ancora indigesto per molti», spiega Elena Di Cioccio che un anno fa ha pubblicato un libro («Cattivo sangue») in cui ha raccontato la sua storia dopo aver fatto coming out davanti alle telecamere delle Iene.
La scoperta da un banale esame del sangue oltre vent’anni prima «e la vita che si spezza in due, quella privata segreta di autodistruzione, autoflagellazione e voglio ammazzarmi e dall’altra “facciamo qualcosa che mi distragga“. E poi le umiliazioni… finchè ho detto basta. La mia è la classica storia del viaggio dell’eroe». Oggi anche lei sarà sul quel palco non a «dire», ma a esortare i giovani a chiedere: «avete il diritto ad essere informati. E se non vi rispondono, cambiate interlocutore». Intanto andate a vedere lo spettacolo…