Aumenti Atm, rivolta anche a sinistra
L’insofferenza per gli aumenti Atm dev’essere piuttosto trasversale e diffusa, a giudicare da quel che è successo nell’ultima seduta del Consiglio di zona 9. In tarda serata, infatti, e dopo una lunga discussione, il parlamentino di zona ha approvato con largo consenso una mozione che chiede al Comune di ripristinare le vecchie tariffe Atm. Oltre al Pdl (che con Marzio Ferrario ha presentato la mozione) hanno votato a favore anche Scelta civica e consiglieri di due dei tre partiti di centro-sinistra alla guida della circoscrizione: Sel e Rifondazione comunista, vale a dire il partito del sindaco, Giuliano Pisapia, e il partito con cui fu eletto (da indipendente) alla Camera. Contrario il Pd. «Vengono così sconfessati – commenta Ferrario – i rincari sui mezzi pubblici operati dalla giunta a partire dal 1° settembre. Questa scelta ha scatenato una reazione contraria che è bipartisan e l’asse costituito dall’opposizione con alcuni colleghi di maggioranza ne è la testimonianza. D’altra parte è inaccettabile il considerevole incremento dei prezzi (mensile da 30 a 35 euro; settimanale da 8,40 a 10 euro; annuale da 300 a 330) associato alla riduzione delle agevolazioni previste per anziani, studenti e giovani (da 17 a 22 euro). L’hanno percepito anche i cittadini, che lamentano l’eccessivo costo dei mezzi pubblici anche alla luce del momento difficile che stiamo attraversando». «Non è peraltro un buon biglietto da visita per Expo – continua Ferrario – l’aggravio stabilito: se l’obiettivo fissato dalle istituzioni per il 2015 è quello di incoraggiare i visitatori a vivere la città, l’impennata dei costi dei mezzi pubblici e Area C li scoraggeranno».