“No a queste vie d’acqua costose e inutili”. I cittadini della Zona 7 sono intervenuti in Consiglio, l’altra sera, per protestare contro il progetto portato avanti per Expo da Comune e Regione. E hanno contestato in particolare le previsioni che riguardano il Parco di Trenno e il Parco delle Cave.

La contestazione in Consiglio di zona 7

“Nessuno, nonostante i proclami elettorali riferiti alla partecipazione e al decentramento, si era preso la briga di consultare consiglieri e cittadini che vivono qui”, spiega Alessandro De Chirico, consigliere di Forza Italia. E ora il comitato minaccia di bloccare i lavori, che sono partiti peraltro con un notevole ritardo. “Avevo espresso le mie perplessità da subito – dice De Chirico – ma l’amministrazione non ha voluto tenerle in considerazione. Più di un anno fa ritenevo inutile un esborso di quasi 90 milioni di euro per un’opera che sicuramente non permetterà la navigabilità per la scarsa profondità dei canali. Inoltre, con le modifiche apportate al progetto iniziale, non è nemmeno certo che i canali possano essere utili per l’irrigazione dei campi per i sospetti legati alla contaminazione dei terreni”.

“Chiedevamo i Navigli e ci danno un tubo” dicono fra l’altro, dal comitato “MilanoSìmuove“, i radicali che hanno partecipato alla raccolta di firme per i referendum sulla riapertura degli antichi canali della città. Questa via d’acqua artificiale per Expo, inoltre, sarebbe anche molto costosa: si parla di circa 90 milioni. “Non si capisce l’ostinazione di chi vuole portare avanti a tutti i costi un progetto inutile e osteggiato dai cittadini – dice ancora De Chirico – Il Comune rivaluti il progetto e destini i fondi per progetti più utili e necessari alla città, come ad esempio investendo nell’ammodernamento dell’arredo urbano. Si pensi all’eredità che lascerà Expo 2015 a tutti i milanesi, scongiurando un canale che potrebbe diventare una ‘bomba ecologica’ che rischia di contaminare non solo la periferia ovest di Milano, ma una buona parte dell’hinterland milanese“.