Devastazioni seriali e blasfeme. Un altro caso di attacco contro un simbolo religioso. È successo nel Parco delle Cave, in zona 7. L’ho raccontato ieri sul “Giornale“:

La Madonnina prima e dopo il raid vandalico

Sembrava incredibile che qualcuno avesse immaginato di imbrattare la Madonna del Caravaggio, nella cappella di via Sapri, dietro al cimitero Maggiore. Sembrava incredibile eppure quella devastazione pare aver fatto scuola, se è vero che qualche ignoto – probabilmente nella notte di Capodanno – ha devastato un altro simbolo religioso, e con una violenza se possibile ancor maggiore, la Madonnina degli orti nel Parco delle cave.
Nel caso della notte di Natale si era trattato di scarabocchi con la vernice rossa, a imbrattare la teca contenente la riproduzione in gesso della Madonna di Caravaggio. Stavolta il piccolo altare (a cui gli abitanti della zona di Baggio sono molto affezionati e devoti) è stato completamente distrutto, forse a martellate o a picconate, con una violenza inaudita. E la statuina è andata perduta.
Il fatto è stato denunciato da una consigliera di zona 7, Irene Pasquinucci: «Al Parco delle Cave – ha detto – si è verificato un atto veramente vile, blasfemo, cattivo, violentissimo che mi lascia triste e sgomenta: la cappellina della Madonna è stata brutalmente demolita nottetempo. Ma il bene è sempre più forte del male: come amanti e frequentatori del Parco, tutti insieme, la ricostruiremo ancora più bella». E in effetti la gente di Baggio (e non solo) ha reagito con un impegno pari solo all’indignazione per quel gesto davvero ignobile. E anche nel gruppo facebook «Parco delle cave» i cittadini – credenti e non – fanno a gara nel proposito di ricostruirla (e riconsacrarla). «La Madonnina – spiega Gianni Bianchi, dell’associazione “Amici Cascina Linterno” – si trova in fondo a via Broggini, tra la Cava Aurora e Cascina Marazzi (Casa dei Nanetti), un tempo occupata da orti. La Madonnina era stata posizionata proprio da uno dei vecchi proprietari (o gestori) degli orti smantellati alla fine degli anni Novanta. La Madonnina degli Orti era diventata, nel corso degli anni, un simbolo e anche un piccolo ma significativo luogo di culto; una tappa obbligata lungo il sentiero sterrato che, dalle spalle dell’Aurora, attraversando il prato un tempo occupato dal distributore del Gas, porta verso l’ingresso della Cava Casati in via Pompeo Marchesi. Da alcuni anni, in maggio, la Parrocchia Manaresi organizzava presso la Madonnina un suggestivo Rosario serale in occasione del Mese Mariano». «Era per molti un luogo di culto e per altri un esempio di folklore. Ecco quel che resta dopo l’insulto all’intelligenza compiuto da qualche mente annebbiata» spiega Giuseppe Matera, autore della foto che affianca l’immagine dell’altarino prima e dopo il blitz vandalico. La colletta per recuperare l’edicola è partita.

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