Un’offensiva dal Consiglio regionale ai Consigli di zona sui fondi per la maternità difficile. Il Nuovo centrodestra, che ha dato battaglia al Pirellone sui tagli ai fondi Nasko e Cresco, ora la porta anche nei parlamentini di Milano. Il capogruppo d i Ncd in zona 9 Federico Illuzzi ha presentato una mozione per chiedere all’assessore Maria Cristina Cantù e al presidente della Regione Roberto Maroni “di lasciare inalterati i criteri di assegnazione dei foni Nasko e Cresco e vengono garantiti fondi adeguati”. La mozione è stata presentata anche nelle zone 4 con Massimo Casiraghi, 5 con Giovanna Invernizzi, 6 con Massimiliano Perri, 7 con Irene Pasquinucci e 8 con Nicolò Mardegan. 

Il fondo Nasko – ricordano nella mozione – è stato avviato nell’ottobre 2010 da Regione Lombardia, sono stati attivati progetti personalizzati di aiuto a madri che, pur a fronte di problemi economici, rinunciano a interrompere la gravidanza a fronte di un progetto personalizzato messo in atto da consultori familiari pubblici e privati accreditati in collaborazione con i Centri di aiuto alla vita iscritti nell’elenco regionale. Le risorse economiche  sono state destinate all’acquisto di beni e servizi diretti a alleviare le difficoltà economiche quotidiane nella gravidanza e nel puerperio. Il fondo Cresco è una misura finalizzata  alla corretta alimentazione delle neomamme e dei loro bambini, anche dopo la nascita. Il fondo Cresco prevede un contributo mensile di 75 euro, fino a un massimo di 12 mensilità per un totale di 900 euro per l’acquisto di beni alimentari per la mamma e il bambino, al fine di una corretta alimentazione sana e di qualità.

Ora, si legge nella mozione, l’assessore alla Famiglia Cantù, ha dichiarato che la giunta rivedrà i criteri per l’erogazione dei due fondi. E “sono stati cambiati i parametri per usufruirne per limitarne l’utilizzo: 5 anni di residenza in Lombardia invece che uno e dichiarazione di reddito ISEE inferiore a 7.700 euro (nella precedente disposizione risultava 12mila euro)”.

Il Nuovo centrodestra sottolinea anche che “nonostante lo stanziamento a bilancio preventivo del luglio 2013 pari a 4.200.000 euro finalizzati a mantenere attivo il Fondo Nasko, la cifra proposta dall’assessore Cantù per il 2014 risulta essere più che  dimezzata. Nel 2013 le persone aiutate dal Cav Mangiagalli tramite Fondo Nasko sono state 341 mentre per l’anno 2014 il numero di donne che potrà usufruire del sussidio sarà di 80 circa.

“Regione Lombardia – ha replicato nelle scorse settimane l’assessoresostiene e tutela la maternità e la paternità anche attraverso le misure sperimentali Nasko e Cresco”, “misure che sono state oggetto di uno specifico provvedimento di giunta (dgr n. 1005 del 29/11/2013); una delibera che ha confermato la strategicità di tali misure nel contesto del welfare lombardo e ha definito alcuni elementi riguardanti la stabilizzazione delle stesse misure per una loro messa a sistema, anche dal punto di vista economico-finanziario, partendo da una ricognizione delle sperimentazioni effettuate”. “Va inoltre precisato – ha aggiunto l’assessorato – che l’unica preoccupazione è pervenuta dal Cav della Mangiagalli. Questo a dimostrazione di come le misure Nasko e Cresco, una volta conclusa la definizione dei criteri, verranno stabilizzate e finalizzate con adeguate risorse finanziarie secondo l’appropriato bisogno espresso, eventualmente anche integrando le risorse già stanziate”.

 

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