La festa di via Padova, strada a due facce
«C’è poco da festeggiare» commenta Alessandro Morelli , capogruppo della Lega in consiglio comunale. Ma via Padova, estrema periferia a nord della città (Zona 2) il prossimo week end sarà vestita a festa. Dalle 10 fino a tarda serata infatti la strada multietnica per eccellenza sarà animata da oltre 140 eventi, disseminati lungo i 4,5 km. Degustazioni, lezioni, laboratori didattici e dimostrazioni saranno l’occasione per conoscere cortili, giardini e angoli nascosti. Si potrà andare alla scoperta dell’antico borgo di Crescenzago e della sua storia e partecipare alle visite guidate lungo il Naviglio della Martesana. Attenzione, domenica dalle 9 alle ore 18 via Cecilio Stazio verrà chiusa al traffico per dare spazio al mercatino dell’usato e delle botteghe creative, mentre alle 19 in via Cambini si terrà l’evento conclusivo della manifestazione.
«Via Padova è meglio di Milano 2014» è il risultato di un lavoro collettivo di oltre 70 realtà (associazioni, gruppi informali, scuole…) che con commercianti e cittadini quotidianamente vivono e animano il quartiere. Queste realtà sono espressione di una realtà complessa e sorprendente di un quartiere che si impegna per disegnare un futuro di convivenza e di benessere» dicono gli organizzatori. Ma l’altra faccia di via Padova parla invece di criminalità, degrado paura, come sottolinea il capogruppo della Lega. Nella sera tra mercoledì e giovedì, verso le 22,30 due giovani marocchine in via Venini sono state aggredite durante un tentativo di rapina. «Ancora una volta ieri sera via Padova è stata teatro di violenza. Mentre questa strada continua a essere un porto franco, un’area nella quale le diverse etnie che ci abitano sono libere di picchiarsi fra loro, Comune e Consiglio di zona organizzano e in parte sponsorizzano una festa etnica nel quartiere. Ma che senso ha? Cosa festeggiamo in una strada dove l’integrazione non esiste e gli immigrati si picchiano e si uccidono fra loro?» si chiede Riccardo De Corato, vicepresidente del Consiglio comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione.
«Speriamo di potervi accogliere in un altro luogo che potremo chiamare propriamente moschea, così chi viene qui si possa sentire parte del tessuto sociale milanese». A parlare è Bounegab Ben Aissa, presidente della Casa della cultura islamica, il centro in via Padova 144 al quale fanno riferimento 5000 fedeli. Ci sarà anche il cardinale Angelo Scola alla festa, celebrerà la«messa delle genti» sabato pomeriggio. «Un onore» per Ben Aissa, che aggiunge «spero che il suo passaggio porti un po’ di benedizione».