Grande Milano, sorpresa: si vota nel 2021
Le città metropolitane hanno avuto un iter accidentato e nebuloso. E questo non ha certo aiutato a capire cosa sarebbe successo e quando con l’abolizione delle vecchie Province. Per previsione normativa i sindaci delle città capoluogo ereditano i territori finora amministrati dagli enti avviati su un binario morto (in realtà vengono aboliti solo gli organi elettivo). La stranezza è che, eletti dai cittadini del capoluogo, governeranno su tutti, anche su quelli dell’hinterland. Ma sulla legittimità di tutto ciò, i dubbi non mancano.
A Milano il centrodestra ha preso il toro per le corna, impugnando la riforma (lo ha fatto la Regione davanti alla Consulta) e annunciando il rocorso in sede amministrativa di ogni singolo atto del sindaco metropolitano. Forza Italia chiede di votare nel 2015 nell’hinterland. Nessuno, fra gli esponenti del centrodestra, aveva però immaginato che il centrosinistra non vuol votare: non solo nel 2015, ma neanche nel 2016. E punta in realtà al 2021, intendendo far fare un mandato pieno a Giuliano Pisapia come sindaco di Milano (nel caso in cui vinca, come sperano) che governa su tutta la ex provincia. Niente male per dei democratici.