Grandi manovre partite. C’è un gran lavorio intorno alla città metropolitana e all’appuntamento elettorale di settembre (?), che dovrà portare alla formazione della Conferenza statutaria composta da 24 membri. Il segretario del Pd, Pietro Bussolati, parla da tempo di una lista di centrosinistra, animata dal suo partito con quel che resta di Sel. Sempre nel campo del centrosinistra, lunedi sarà presentato un appello per una lista civica. Lo promuovono il consigliere comunale radicale Marco Cappato, l’ex assessore Edoardo Croci, liberale, e il verde Enrico Fedrighini. I tre sono le anime del comitato referendario che ha raccolto le firme per le consultazioni popolari del 2011, rimaste pressoché lettera morta. E punteranno a pescare consensi nell’area civica, laica e ambientalista di sinistra. Il 7 luglio Forza Italia riunirà i suoi eletti per discutere il da farsi. Le elezioni sono sempre una gran bella cosa. Peccato che stavolta ci siano liste e candidati, pronti ad essere eletti, ma non elettori. O meglio, gli elettori ci saranno e saranno i 2.300 consiglieri comunali del Milanese. Le elezioni infatti sono sono di secondo grado. Per quelle vere si dovrà aspettare il 2021, quando il Pd ha deciso di far eleggere, dopo le opportune riforme, quel sindaco metropolitano che prenderà il posto dell’attuale sindaco di Milano e del presidente della Provincia, ente ormai sul viale del tramonto.

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