Nella periferia di Milano un campo dedicato a Borgonovo
C’è tutto il meglio e tutto il peggio di Milano, nelle periferie. Quartieri ad alta tensione, sotto i riflettori dei media per la guerra sulla casa e l’assedio degli abusivi alle case popolari. Ma anche incubatori di vita e solidarietà. Un segnale di speranza arriva da una delle polveriere cittadine, quella Quarto Oggiaro che viene dipinta, spesso a ragione, come una terra di nessuno. Ieri in zona Quarto Oggiaro-viale Certosa un campo sportivo, quello del parco Verga in via Perini – è stato inaugurato alla memoria di un simbolo positivo, un simbolo di coraggio come Stefano Borgonovo.
“Io, se potessi, scenderei in campo adesso, su un prato o all’oratorio. Perché io amo il calcio”, aveva detto Borgonovo già colpito dalla terribile malattia un anno e mezzo fa lo ha portato via, dopo una lunga battaglia a viso aperto contro un male implacabile come la Sla.
Borgonovo era un grande attaccante, giocò nel Milan, nella Fiorentina fece coppia con Roberto Baggio in un’annata memorabile per i tifosi viola, che lo ricordano ancora con enorme affetto, tanto che Firenze, il 13 aprile 2010 allo stadio Artemio Franchi, in occasione della partita di ritorno della semifinale di Tim Cup fra Fiorentina e Inter, che seguì dalla Curva Fiesole, gli assegnarono il Fiorino d’oro, massima onorificenza per un cittadino non fiorentino (dopo che Milano nel 2008 gli ha conferito il suo Ambrogino d’oro).
“Caro Stefano, l’impresa più bella che sei riuscito a costruire negli anni è stata quella di trasformare il veleno della malattia in medicina per gli altri. Ciao amico mio, onorerò per sempre la tua persona” ha detto Baggio.
“L’Amministrazione rende il giusto omaggio a un grande calciatore e a un uomo straordinario – dichiara l’assessora allo Sport Chiara Bisconti – un gesto dovuto da parte di una città che Borgonovo aveva molto amato e che lo ha seguito con passione durante la sua permanenza al Milan ma ancora di più quando diventò l’emblema della lotta contro una malattia che ancora non sappiamo sconfiggere“.
Borgonovo la chiamava “la stronza”. Sta ancora vincendo ma anche grazie a Stefano e alla sua fondazione si può sperare in qualche bel “contropiede”.