Villa Vegan, un’ingiustizia che dura da vent’anni
I cittadini del quartiere, le associazioni, i consiglieri di zona sono esasperati nel vedere perpetrarsi da vent’anni un’ingiustizia e una situazione di illegalità palese. Siamo alla Comasina, e stiamo parlando della Villa vegan una villetta di proprietà comunale, occupata abusivamente dalla bellezza del 1998. Nonostante le sollecitazioni, le mozioni in consiglio di zona, le richieste e le denunce di cittadini, l’ultima delle quali fatte direttamente all’assessore alla Sicurezza di Palazzo Marino Carmela Rozza durante i suoi tour nelle zone, in municipio 9 non si è mossa una foglia. Gli anarchici di villa Vegan , continuano a organizzare indisturbati cenoni (vegani) natalizi, concerti, feste di autofinanziamento e altro, sentendosi come a casa propria. La struttura ha il tetto pericolante? Gli anarchicic organizzano una festa di raccolta fondi per ripararlo. Al di là dle fatto che probabilamnete l’edificio non è agibile, se il tetto è a rischio, i ragazzi organizzano alla luce del sole una serata per finanziarne la ristrutturazione, senza batteree nemmeno uno scontrino, per esempio.
“Ricordiamo che la Villa è uno spazio anarchico vegan – si legge sul sito – occupato da ben 14 anni, nel corso dei quali è sempre stata punto di riferimento per iniziative, concerti, benefit, mobilitazioni e dibattiti relativi a molti aspetti della lotta anti autoritaria al dominio, rifiutando sempre qualunque tipo di rapporto con le istituzioni”. Uno schiaffo non solo all’amministrazione ma anche a tutte quelle associazioni che cercano disperatamente una sede, ai residenti e agli abitanti del quartiere che avrebbero certamente bisogno di luoghi di incontro e aggregazione, socializzazione e cultura, e che si trovano davanti una proprietà demaniale presa con la prepotenza e sottratta alla collettività. S senza che nessuno, nemmeno il legittimo proprietario, ovvero Palazzo Marino, dica nulla.
Bene, ora l’assessore alla Sicurezza del Municipio 9, Andrea Pellegrini (Lega) ha deciso di farsi portavoce della rabbia e della sconforto degli abitanti del quartiere, e di chiedere lo sgombero della villetta perché venga restituita all’uso comune quale spazio di aggregazione per iniziative di carattere sociale e culturale dei quartieri Comasina e Affori. “Non può essere credibile un’amministrazione cittadina che chieda e pretenda il rispetto delle leggi e dei regolamenti ma si mostri colpevolmente latitante di fronte a situazioni di illegalità di tale genere che danneggiano la comunità al cui servizio è posta – si legge nella lettera inviata a sindaco, Questore e Prefetto -. Lo spazio comunale di Villa Vegan appartiene a tutti i cittadini milanesi, i quali hanno il diritto di poter decidere sul suo utilizzo: la prepotenza e l’arroganza non possono e non devono prevalere sul principio di legalità e di rispetto del bene comune. Desidero pertanto conoscere le vostre intenzioni riguardo lo sgombero della struttura di proprietà comunale – conclude Pellegrini – , e avere notizia circa eventuali azioni di sgombero programmate dal Comune di Milano in concerto con la Prefettura”.
Le associazioni della zona 9, in particolare i quartieri Comasina e Affori hanno una grande fame di spazi. Ancora la villetta potrebbe ospitare una bellissima biblioteca, il ragionamento. Non ci sono fondi per la ristrutturazione? “Nessun problema: basterebbe infatti, come si fa spesso – spiega Pellegrini – , che Palazzo Marino mettesse al bando la struttura con la ristrutturazione a carico degli assegnatari. Sarebbe sufficiente indicare nelle linee di indirizzo del bando la destinazione d’uso o la vocazione dello spazio e la richiesta di farsi carico della messa in sicurezza dell’edificio per restituire un bene di tutti ai cittadini, creare uno spazio culturale che funga anche da presidio, ma evidentemente manca la volontà politica.”