Distrutta (ma subito rialzata) la targa col nome di Rabin
Con un gesto inqualificabile è stata distrutta a Milano la targa dedicata a Yitzhak Rabin, posta nei giardini che allo statista israeliano e premio Nobel per la pace sono stati dedicati in piazzale Tripoli. Il blitz vandalico è stato condotto nella notte fra sabato e ieri, da ignoti. Ieri pomeriggio l’episodio è stato denunciato e duramente condannato in primo luogo da due esponenti del Pd, la capogruppo in commissione Esteri Lia Quartapelle e l’assessore Pierfrancesco Maran. Quartapelle ha parlato di “vigliacchi”, Maran di “fascisti”, e lo ha fatto incoraggiato forse dalla parata dell’estrema destra al cimitero Maggiore. Al momento, tuttavia, non sono noti gli autori del gesto, in ogni caso inquietante, e non ne è certa la matrice. Ieri sera alle 22 alcuni esponenti della comunità ebraica, fra i quali il presidente Raffaele Besso e l’assessore alla cultura Davide Romano, si sono recati in piazzale Tripoli e, insieme al presidente dell’Anpi di Milano Roberto Cenati, con gesto pieno di significato hanno rialzato il palo che sorreggeva la targa, collocando dei cartelli col nome di Rabin che ristabiliscono in pieno la visibilità dell’intitolazione, in attesa che il Comune, come promesso, intervenga per ripristinare il tutto. Il gesto è stato condannato così: “Vigliacchi – ha detto Quartapelle – se fosse vivo non avreste il coraggio di guardarlo negli occhi”.