Al G 20 delle religioni, Draghi cita i sapienti islamici
Guide religiose da 70 paesi impegnate per tre giorni in 32 sessioni di lavoro. Aspettando il “G20” tra i capi di Stato – appuntamento a Roma a fine ottobre – a Bologna si è riunito il G20 delle religioni, Interfaith Forum.
“Il fatto che il premier Mario Draghi sia intervenuto di persona ad un evento dedicato al dialogo interreligioso mi sembra un segno rilevante di una sensibilità istituzionale per nulla scontata del nostro Governo verso il dialogo e la conoscenza tra religioni” ha affermato il presidente della Coreis, imam Yahya Pallavicini, a margine di un incontro con Draghi a cui ha preso parte anche il patriarca ortodosso ecumenico Bartolomeo.
La Coreis sottolinea “l’attenzione del premier, confermata anche dal suo intervento” e rimarca il fatto che “dopo aver ripercorso alcuni eventi chiave del dialogo interreligioso da parte cattolica come la Dichiarazione Nostra Aetate e l’incontro ecumenico di Assisi del 1986, ha menzionato anche le iniziative del mondo islamico come il documento “Una Parola comune tra noi e voi: l’amore per Dio e per il prossimo”. Documento interessante, quello citato: si tratta della lettera inviata a tutte le autorità del cristianesimo nel mondo e firmata nel 2007 da 138 sapienti del mondo islamico, tra cui anche l’imam Pallavicini. “La religione deve essere un messaggio di amore” ha concluso in questo senso il presidente del Consiglio italiano.