Fra le migliaia di “Charlie” che si sono palesati dopo la strage di Parigi, ben pochi sono gli autentici amanti della libertà d’espressione, questo è certo. Bastava dare un’occhiata a  facebook e twitter per verificare che l’improvvisa fiammata “voltairiana” era destinata a durare lo spazio di un mattino. Una reazione emotiva, spesso dettata da conformismo e narcisismo più che da un’autentica adesione alla causa della libertà. Quel che è accaduto a Milano nei giorni scorsi lo conferma. Lo ha raccontato bene “Il Giornale“: sono tutti Charlie, ma qualcuno è “Charlie” solo con chi gli va a genio. Molti sono Charlie, […]