Lo scrittore ti scrive a casa per 5 dollari al mese
Pagheresti 5 dollari al mese per ricevere a casa la lettera autografa di uno scrittore? Io rispondo no. Non mi interessa. Non sono feticista. Non accetto lettere dagli sconosciuti e poi questi signori non te ne inviano neppure una personale, sentita, ma una sorta di ciclostile buono per tutti i volti e tutte le stagioni. Eppure c’è qualcuno che giudica questa corrispondenza d’autore una grande idea di marketing. Il mio dubbio è che gli scittori stanno cercando di inventarsi una professione. Non solo buoni o cattivi romanzieri, ma personaggi in cerca di celebrità. Credo che tutto nasca dall’invidia nei confronti di musicanti e affini.
L’idea è di Stephen Elliot, autore di Una vita senza conseguenze, ex tassista, ex barman, omonimo dell’attaccante irlandese del Norwich City e quasi omonimo del regista australiano di Priscilla, la regina del deserto. Elliot ha fondato qualche anno The Rumpus.net, una webzine che raccoglie tutta l’allegra comunità intellettuale di San Francisco. Si vive in un tempo di email e posta virtuale, nessuno più scrive ai colonnelli, l’amore avanza su sms, la carta è straccia e le uniche lettere che ti arrivano a casa sono gli avvisi pubblicitari e le minacce di Equitalia. Elliot non conosce Equitalia ma per creare un po’ di interesse intorno alla sua rivista ha chiesto a Dave Eggers, Margaret Cho, Emily Gould, Tao Lin, Jonathan Ames di recuperare un foglio di carta, una busta, penna e francobollo e scrivere agli abbonati. Tutti contenti di poter dire che l’elegante rivista è tornata al cartaceo, come segno di eleganza un po’ retrò. Non c’è nulla di male. E’ tutta pubblicità.
L’unica cosa che mi fa un po’ venire il mal di stomaco è immaginare Eggers e gli altri mentre pensano a qualcosa di intelligente da scrivere nella lettera, qualcosa che valga almeno i 5 dollari al mese, i 60 dollari l’anno. Caro amico di penna… Poi ho pensato che la situazione è ancora più grave. Queste lettere autografe e ciclostilate potrebbero non essere molto diverse da un blog. Quello che ti salva è che almeno il blog è gratis. Da qui il passo successivo. E se tutti quelli che passano per sbaglio in questo blog mi inviano 5 dollari, o ancora meglio, arrotondiamo a 5 euro? Quantio soldi sono? Pochi. Tutto ciò è maledettamente triste. I giornalisti scrivono blog per perpararsi all’apocalisse della carta, gli scrittori scrivono lettere per farsi leggere, tutti e due vanno alla ricerca dell’arca che li salverà dal naufragio.