Carlos Franqui, Fidel e un Cuba libre

Carlos Franqui arriva vestito di lino bianco, cammina lento, con quello sguardo che percepisce in fretta tutto l’orizzonte e i baffi bianchi da vecchio signore del popolo. È arrivato a 86 anni con un grande vuoto nell’anima, un pezzo di isola caraibica che lui continua a sognare da lontano, con un grammo di nostalgia e una montagna di sensi di colpa. Cuba è una truffa, un cocktail sbagliato, che affoga la libertà in pessimo rum e in qualche succedaneo della Coca-Cola. Franqui non beve mai Cuba libre: «È una menzogna». Parla un italiano colto, lento, con un lieve accento ligure. […]

  

Lo spirito di Norcia. Come i benedettini ricostruirono l’Occidente

Pietra su pietra. Ancora una volta con le mani nelle macerie, con la fatica, con l’ingegno, con la speranza, perché crollano i muri ma non le idee, non ciò che sei, senza maledire il cielo, perché tanto è inutile, ma come Giobbe resistere a ogni sventura e ricominciare. Si chiama fede o orgoglio o antica cocciutaggine di chi si porta nel dna mille e più di mille anni di cadute e resurrezioni, come il pugile che sa che la sconfitta non è cadere ma non rialzarsi mai. Quando padre Bruno Marin solleva la testa davanti alla basilica di San Benedetto […]

  

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