Uno, due, tre.  Tibor Nyilasi tocca all’ala, Fazekas scivola, crossa e rotola, poi la palla in qualche modo arriva a Törocsik e qui accade l’imponderabile.  Il centravanti di quell’Ungheria inventa un tiro quasi contronatura, colpisce di «spizzo», con l’esterno destro, quasi fosse una vera «rabona», la panna gira e va veloce, verso sinistra, sembra volare oltre lo stadio e invece all’improvviso curva e sfonda porta, portiere e carabattole varie.  Era il 1978, qualche mese dopo Baires ’78. È l’ultima volta che hai segnato un gol così.  Ed era su un campo disteso su un tavolo da cucina, verde, con le […]