Al confine del rumore, proprio all’inizio della strada, c’è l’hotel. Dentro aspetta Don DeLillo. Dicono, ed è vero, che se vuoi ascoltare la voce del secolo americano devi leggere Underworld, o perlomeno Rumore Bianco, Libbra (ricostruzione tra storia e fantasia dell’assassinio di Kennedy, visto dalla parte di Oswald), Americana. È lui, l’ultimo patriarca del grande romanzo americano, anche se ha il cognome abruzzese, se è cresciuto nel Bronx di Jack La Motta, lì dove approdarono gli ultimi emigranti, dove ancora si parla italiano e le facce o i dialetti non hanno il tono da cartolina taroccata di Little Italy né […]