L’infelice uscita del Premier Matteo Renzi riguardo della prematura scomparsa di Tiziana Cantone, la ragazza che si è tolta la vita dopo la nota vicenda dei video hot pubblicati da suoi “amici” merita una riflessione (veramente dovrebbe riflettere più lui e il suo staff che noi…). Egli ha affermato “Snapchat e’ fantastico: tutto dura 24 ore e sparisce. Poi una ragazza si uccide perche’ non riesce a cancellare un video dal web… il tema della traccia che lasciamo e’ un tema importante”. Ora a parte che citare una piattaforma configura una sorta di pubblicità per nulla occulta, quello che preoccupa è che anche il Premier che si professa super competente in materia abbia preso un duplice abbaglio.

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Il primo è questo: non è affatto vero che Snapchat duri “solo” 24 ore. In teoria si, ma in pratica assolutamente no. Perchè esistono app che permettono di salvare i contenuti inviati e visualizzati e quindi ripubblicabili (anche in questo caso Tiziana Cantone non avrebbe evitato la “fama” in Rete).

Il secondo è questo: Snapchat è nato proprio per eludere il fatto che un contenuto potesse rimanere in modo indelebile sul Web. Infatti è considerato il primo social network nativo su mobile (con tutto quello che ne consegue). Ma Renzi non può ignorare che gran parte del successo di questo SN è stato proprio grazie allo scambio di immagini osé tra i teenager americani (e successivamente da parte di altre fasce d’età). Insomma ha citato proprio uno dei canali attraverso il quale la pornografia amatoriale ha prosperato in questi anni. Possibile che lo ignorasse? Possibile fare un altro esempio per chiarire che serve responsabilità nel pubblicare (e nel fruire) in Rete?

Suvvia, Premier Matteo, cerchi di prestare più attenzione che molti italiani (non certo i teenager) la ascoltano in tv e altrove e credono che sia molto preparato in materia. E allora cerchi di assumersi la responsabilità di dire cose più che esatte, ovvero inattaccabili. Questa volta, invece, ha proprio fatto un autogoal.

 

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