I seggi elettorali statunitensi stanno per accogliere milioni di persone che sceglieranno il nuovo Presidente dell’era post Barak Obama. Proprio lui, il premio Nobel per la Pace, primo presidente della storia statunitense di chiare origini afroamericane, raggiunse in entrambe le elezioni (ma in particolare nella rielezione avvenuta 4 anni fa) la vittoria grazie al voto dei giovani. Ora e 4 anni fa si chiamavano Millennials, 8 anni fa più semplicemente “giovani”. Si tratta di un voto che viene conteso in modo quasi feroce, sia perchè è in grado di spostare gli equilibri in ciascuno Stato, sia perchè si tratta di un voto che se innescato nel modo giusto trasforma ciascun elettore in una “macchina da guerra”. Perchè, come ben sanno gli strateghi delle campagne di Obama, i Millennials americani quando si sentono coinvolti sono disposti a “fare” oltre che a votare, a raccogliere fondi, a discutere con gli amici e soprattutto a “portare altri elettori a votare”.

In questi giorni molte analisi hanno rilevato come i sostenitori di Bernie Sanders andranno a votare per H. Clinton, ma in modo “passivo”: si recheranno al seggio e turandosi il naso esprimeranno il loro voto per la candidata Democratica. E stop. Nulla di più (quelli che andranno, una parte pare che resterà a casa).

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i candidati alle presidenziali Usa 2016

Le ultime stime (a 6 giorni dalle elezioni) vedono tra i Millennials una preferenza molto marcata verso H. Clinton, ma al pari delle probabilità complessive di vittoria finale, le distanze si stanno accorciando. Trump sta “recuperando”: nessuno è in grado di dire se è a causa dello cosiddetto “email-gate”, o si tratti di una fisiologica ripresa dopo il declino registrato nei talk show, oppure di un’America che inizia a confessare che Trump e le sue proposte protezionistiche incontrano la “pancia” degli elettori.

In questi ultimi giorni assisteremo quindi a una competizione all’ultimo voto (per come è costruito il sistema elettorale non conta essere il candidato più votato, ma vincere stato per stato), con trovate anche bizzarre come il Free Pizza esposto nel seggio della Wisconsin University a Madison o Barack Obama che per attrarre i giovani verso la sua ex sfidante di 8 anni fa quale candidato alla Presidenza, si fa intervistare via Snapchat per invitare i giovani ad andare a votare.

Su una cosa molti commentatori concordano: entrambi i candidati per motivi diversi meriterebbero la sconfitta. Ma solo uno l’otterrà.

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