Si stanno scrivendo fiumi di inchiostro riguardo l’esito delle elezioni presidenziali americane. E senza ripassare per tutte le analisi che spuntano da ogni angolo della terra, vorrei aggiungere una mia piccola riflessione a qual che è accaduto. Sul disastro fornito dai colleghi che si sono occupati di fare i sondaggi in questi mesi posso solo essere deluso, non tanto dalla generale figuraccia, quanto dall’assenza di una reazione credibile. La cosa più importante è che una volta di più dovrebbe essere chiaro che è un mestiere difficile (e ingrato) e che non ci si improvvisa a farlo (lo so mi ripeto, ma in Italia girano certi personaggi…). Bando alla ciance e vi espongo la mia umile analisi.

Tre stati sono risultati decisivi secondo me: FLORIDA 29 grandi elettori; MICHIGAN 16 grandi elettori e PENNSYLVANIA 20 grandi elettori. Per un totale di 65 grandi elettori. Fossero andati a H. Clinton il risultato finale sarebbe stato CLINTON 297 (232 + 65) vs TRUMP 241 (306 – 65).

Perchè ho preso questi tre stati? Perchè 4 anni fa li aveva vinto B. Obama. Ma anche e soprattutto perchè in questi stati c’è stata una “dispersione” importante verso gli altri candidati. In Florida gli “altri” avevano rispettivamente:

Florida: da 0.9% (2012) a 3,1% (2016)

Michigan: da 0,9% (2012) a 5,1% (2016)

Pennsylvania: da 1,2% (2012) a 3,6% (2016)

Le elezioni di vincono anche con i dettagli. E questo “dettaglio” ha pesato e non poco, dato che sembrerebbero essere fuorisciti dal perimetro democratico la maggior parte di questi voti. Ecco secondo me lo staff democratico in mezzo a tante altre analisi, dovrebbe riflettere su questi 3 “piccoli” numeri … E Trump, tra 4 anni, stare attento a che non si verifichi qualcosa di diverso da questo vantaggio indiretto che ha avuto.

ps: anche nel Wisconsin è andata nello stesso modo (altri 10 grandi elettori per Trump)

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