Dopo averlo difeso più volte, aiutandolo a vincere le ultime elezioni, ora Bill Clinton critica duramente Obama. Lo fa toccando un nervo scoperto del presidente, la riforma della sanità, con la famosa piattaforma online, HealthCare.gov, che ancora non funziona come dovrebbe, creando non poco imbarazzo alla Casa Bianca. Non vuol sentire scuse, Clinton, sui problemi tecnici e manda un messaggio chiaro a Obama: devi mantenere la tua parola anche a costo di modificare l’Obamacare. A cosa si riferisce? Alla promessa, fatta dal presidente, per cui gli americani che già possiedomo un’assicurazione sanitaria la potranno mantenere. C’è però un problema: proprio a causa dell’Obamacare molte di quelle polizze sono state cancellate dalle compagnie assicurative, formalmente perché non più in regola con le nuove norme. Insomma, un bel pasticcio burocratico.

L’ex presidente, in un’intervista a  Ozy Media, il web magazine sostenuto dalla vedova di Steve Jobs, Laurene, insiste: “Anche se richiede una modifica della legge, credo che il presidente dovrebbe onorare l’impegno assunto dal governo federale nei confronti di quelle persone a cui è stato detto che potevano tenere quello che avevano”. Fortemente imbarazzato per il clamoroso flop informatico, con molti cittadini che si trovano costretti a cercare un nuovo piano assicurativo perché il loro è stato eliminato, ha recitato il mea culpa.  Ma senza dire che avrebbe fatto pressione sul Congresso per modificare la legge. Si è limitato a dire che “si stanno studiando varie opzioni”. Troppo poco per Clinton, che l’ha esortato ad affrontare di petto il problema. Clinton comunque ha difeso l’impianto della riforma sanitaria approvata nel 2010: “La grande lezione è che stiamo molto meglio con questa legge che senza di essa”. Dalla Casa Bianca il portavoce Jay Carney ha fatto sapere che “il presidente Obama è d’accordo con Clinton. La scorsa settimana – ha aggiunto – il presidente ha chiesto ai funzionari dell’amministrazione di porre rimedio ad alcune falle presenti nella legge. E ha chiesto di prendere in considerazione diverse opzioni”. Nessuna parola, però, su quale tipo di opzioni.

C’è un altro campanello d’allarme: anche il senatore democratico Maty Landrieu ha invitato l’amministrazione a mantenere gli impegni coi cittadini, una posizione di rottura col presidente subito sposata da altri parlamentari democratici quali Dianne Feinstein, Mark Pryor e Kay Hagan. Ad alimentare la fronda le diverse migliaia di cittadini che tempestano di email i rappresentanti democratici. Questi ultimo temono che le pesanti ricadute d’immagine possano compromettere la loro rielezione al Congresso nelle elezioni di medio termine, che si terranno il prossimo anno. E i sondaggi su Obama, poco rassicuranti, fanno temere il peggio. Intanto i repubblicani sperano…

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