“La Crimea è russa da sempre”, ha detto Vladimir Putin mentre notificava l’accordo per l’ingresso della penisola nella Federazione russa. E ha respinto al mittente le accuse ricevute. Ma in particolare si è scagliato contro l’America: “Usano la legge del più forte e ignorano le risoluzioni dell’Onu”. Non poteva mancare la risposta degli Stati Uniti, che arriva per bocca di Joe Biden. Il vicepresidente, a Varsavia per incontrare il premier polacco Donald Tusk (nella foto),  ha definito l’intervento della Russia in Ucraina “nient’altro che una brutale annessione”, riaffermando l’impegno di Washington a garantire la sicurezza dei suoi alleati, all’estremo confine occidentale della Russia. Biden ha poi voluto ricordare  che la garanzia della “sicurezza collettiva” è il motivo fondante della Nato e che Washington farà passi ulteriori per rafforzare l’alleanza nel futuro.

Il vice-presidente americano ha inoltre riaffermato l’impegno di Washington a completare il sistema di difesa missilistico in Polonia entro il 2018 e ha minacciato Mosca che “andrà incontro ad ulteriori sanzioni da parte di Ue e Stati Uniti se andrà avanti nel progetto di annettere la Crimea nel suo territorio.

Intanto, dopo aver escluso la Russia dal prossimo G8 (che si sarebbe dovuto tenere a Sochi, sul Mar Nero), la comunità internazionale guarda avanti.  Obama ha invitato i leader del G7 e dell’Ue a incontrarsi in Europa la prossima settimana per
discutere l’adozione di ulteriori azioni per il coinvolgimento della Russia in Ucraina. Lo riferisce la portavoce della Casa Bianca, Caitlin Hayden, precisando che l’incontro dovrebbe tenersi a margine del summit sul nucleare che si terrà la prossima settimana in Olanda. Il G7 comprende Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Regno Unito. A ospitare il prossimo summit potrebbe essere Londra.

Ma le sanzioni economiche sono la risposta giusta? Secondo diversi esperti americani non fanno che rafforzare, in Putin, l’idea di un Occidente nemico dal quale bisogna difendersi. “L’idea non è di ricostruire l’Unione Sovietica, ma di circondare la Russia con una serie di satelliti compiacenti, e non vi è maggior premio in questo campo dell’Ucraina”, spiega Eugene Rumer, ex analista dell’intelligence oggi al Carnegie endowment. La Nato e l’Europa si allargano a Est? Per tutta risposta Putin si circonda di zone cuscinetto. Passano i secoli ma la politica non cambia. L’ex segretario di Stato, Strobe Talbott, osserva che come al tempo degli zar la Russia vuole “inglobare territori, in modo da allontanare le forze ostili”. Lecito porsi due domande: quando si sentirà “sazio” e “sicuro”? E si fermerà o, una volta presoci gusto, andrà avanti con le mire espansionistiche della Grande Madre Russia?

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