In Cina per una vacanza con le figlie, Michelle Obama ha parlato davanti a circa 200 studenti del Centro Stanford dell’Università di Pechino, sottolineando che vi sono dei diritti che vengono prima dello Stato (e quindi della legge). Gli Stati Uniti, ha ricordato, rispettano “l’unicità delle altre culture e società”, “ma quando si tratta di esprimersi liberamente, di libertà di credo, di libero accesso all’informazione, riteniamo che siano diritti universali, diritti acquisiti con la nascita di ogni persona su questo pianeta. Io e mio marito riceviamo moltissime critiche e domande dai nostri media e dai nostri connazionali. E non è sempre facile, ma non scambieremmo questa situazione per nulla al mondo”, ha aggiunto, sottolineando che nella vita è necessario “non lasciare che la paura assuma il controllo”. Poi ha proseguito: “Noi crediamo che tutte le persone debbano avere l’opportunità di esprimersi al meglio, come ho potuto fare io negli Stati uniti”, e ha ribadito l’importanza di poter accedere a “tutte le versioni di una stessa questione”.

La First lady è stata bene attenta a non urtare la sensibilità di Pechino, evitando di toccare il tema della censura in vigore in Cina, dove l’ informazione è sotto stretto controllo del governo. “Per queste ragioni – si è limitata a sottolineare – è così importante che le informazioni e le idee circolino liberamente su internet e sui media”. Parlando a un nutrito gruppo di studenti la Firs lady ha rimarcato l’importanza dello studio all’estero: “Significa molto di più che migliorare il proprio futuro. Significa modellare il futuro del proprio paese e del mondo che condividiamo”. Singolarmente questa è stata l’unica parte del suo intervento ripresa dall’agenzia di stampa ufficiale Xinhua. Michelle ha precisato che le relazioni fra i paesi vanno oltre quelle dei leader dei loro governi, e “investono le relazioni fra la gente, in particolare fra i nostro giovani”.

Il viaggio della famiglia di Obama, compiuto in occasione del tradizionale periodo di vacanze negli Stati Uniti dello “spring break”, va visto anche con una connotazione politica, in un’ottica di rafforzamento dei legami tra le prime due potenze economiche mondiali. Meglio non parlare troppo di diritti umani, avranno pensato alla Casa Bianca. E Michelle si è attenuta alle consegne, anche se una piccola “lezioncina di libertà” l’ha voluta lasciare agli atti in terra cinese. Niente di clamoroso ma pur sempre meglio di nulla.

Venerdì la moglie del presidente ha visitato la Città proibita insieme alla first lady cinese, Peng Liyuan, che l’ha anche introdotta ai segreti dell’arte della calligrafia.

Michelle Obama si cimenta nella scrittura di ideogrammi in una scuola: VIDEO

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