Tredici anni dopo quel maledetto 11 Settembre l’America ha ancora paura. Le brutali decapitazioni dei giornalisti James Foley e Steven Sotloff ad opera dell’Isis e le nuove minacce dei terroristi islamici hanno toccato un nervo ancora scoperto nell’opinione pubblica. Quasi un americano su due, il 47% per la precisione, è convinto che il proprio paese sia meno sicuro di quanto non fosse prima dell’11 settembre: lo rivela un nuovo sondaggio Wall Street Journal/Nbc. A un anno dal crollo delle Torri Gemelle, nel settembre 2002, un rilevamento aveva misurato al 20% la percentuale del Paese in apprensione, mentre l’anno scorso 28 americani su 100 si erano detti preoccupati per il rischio di nuovi attentati. Oggi solo il 26% degli americani si sente più sicuro che prima delle stragi di al Qaeda. Alla vigilia dell’11 Settembre in un discorso alla nazione trasmesso in diretta tv Obama ha annunciato un piano per combattere la minaccia dell’Isis, sia in Iraq che in Siria. Per sentirsi più sicura l’America dichiara guerra senza quartiere al terrorismo dei fondamentalisti islamici.

Il museo dell’11/9

Quattro mesi dopo l’apertura, il museo dell’11 settembre (National Sept. 11 Memorial Museum) ha ricevuto 135 oggetti donati dalle famiglie delle vittime, dai sopravvissuti, dai soccorritori e da altre persone che ebbero un ruolo nel giorno dei terribili attentati che sconvolsero l’America. Oggetti comuni che aiutano a ricordare: la camicia da paramedico donata dalla vedova di un infermiere che, con la sua ambulanza, intervenne al World trade center, gli scarponi consumati usati da una detective della polizia mentre lavorava fra le macerie delle Torri gemelle, le scarpe con il tacco che una sopravvissuta dovette togliersi per scendere a capofitto gli 87 piani di scale che la separavano dalla salvezza. Alcune persone prima di donare i loro preziosi oggetti della memoria hanno prima voluto veder realizzato il museo.

I nomi delle vittime

Le celebrazioni dell’11 settembre iniziano di buon mattino con una cerimonia privata al museo e al memoriale costruiti dove un tempo sorgevano le Torri gemelle. Come ogni anno vengono letti i nomi delle quasi 3mila persone morte a New York, al Pentagono e a Shanksville, oltre a quelli delle sei vittime dell’attentato al World trade center del 1993. Per la prima volta la piazza in cui è stato allestito il memoriale è aperta al pubblico dalle 18 a mezzanotte.

 

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