Usa 2016, la battaglia su Facebook
Come già avvenuto nel 2008 e ancor di più nel 2012, le prossime elezioni presidenziali americane si giocheranno anche su Facebook. Il popolare social network avrà un ruolo sempre più importante per la scelta dei candidati e nella sfida finale per la Casa Bianca. Per farsi trovare pronto il colosso fondato da Zuckerberg ha deciso di rafforzare i propri team che si occupano di politica, mettendo a disposizione dei candidati nuovi strumenti con i quali raggiungere gli elettori. Secondo quanto riporta il New York Times, in pubblicità politiche saranno spesi miliardi di dollari e Facebook – con i suoi 189 milioni di utilizzatori al mese solo negli Usa – è in corsa per aumentare la quota di raccolta pubblicitaria.
Fra gli strumenti a disposizione per la campagna elettorale 2016 ci sono le migliori capacità video: da quando Facebook ha annunciato le novità nel settembre 2014, ha raggiunto quota 1 miliardo di video visti al giorno. Cè anche la possibilità di tenere sessioni di domande e risposte, come ha fatto Hillary Clinton lo scorso mese.
“Facebook sarà mostruosa nella raccolta pubblicitaria del 2016 – afferma Zac Moffatt, co-fondatore di Targeted Victory, società tecnologica repubblicana che ha guidato la campagna digitale di Mitt Romney nel 2012 -. Ha l’audience più ampio, la più vasta gamma di strumenti pubblicitari, l’approccio più aggressivo per consentire a una campagna di massimizzare la sua efficienza e minimizzare gli sprechi”.
A fronte delle enormi capacità di Facebook vi sono i crescenti timori in termini di privacy, con gli “amici” che non sono pienamente consapevoli – mettono in guardia i critici – delle informazioni di cui Facebook è a disposizione e del loro utilizzo. Il “problema” del resto è sempre lo stesso: iscrivendosi al social network si dà a Facebook il permesso di utilizzare i nostri dati per motivi “commerciali”. E nel marketing, ormai già da tempo, rientra a pieno titolo anche la politica.