Donald Trump e i valori cristiani
Dopo un silenzio iniziale, che a qualcuno aveva fatto pensare che Hillary Clinton avesse fatto centro, ora Donald Trump passa al contrattacco e dice la sua sul polverone scatenato dal suo mancato intervento per zittire un sostenitore che, durante un comizio a Rochester, nel New Hampshire, aveva accusato Obama di essere “un musulmano” e “nemmeno un americano”. Il miliardario sceglie di rompere il silenzio utilizzando Twitter (non è la prima volta che per dichiarazioni importanti usa il cinguettio: “Sono forse moralmente obbligato a difendere il presidente ogni volta in cui qualcuno dice qualcosa di negativo o di discutibile su di lui? Non penso proprio!”. Trump non si sofferma sul fatto che l’attacco al presidente fosse fondato oppure no. Si limita a dire che non era suo dovere intervenire. La butta poi sull’ironia: “In vita mia questa è la prima volta in cui ho suscitato polemiche per non aver detto qualcosa. Se però qualcuno avesse pronunciato parole malevole o controverse su di me con il presidente, pensate davvero che lui sarebbe accorso in mio aiuto? Non esiste!”.
Il miliardario candidato repubblicano coglie poi la palla al balzo per esaltare i valori del cristianesimo, sottolineando in modo implicito che con Obama questi non sono stati abbastanza tutelati: “In questo Paese, e nel mondo intero, i cristiani hanno bisogno di sostegno, in gioco c’è la loro libertà religiosa”, ha tweettato Trump. “Obama è stato orribile, ma io sarò grandioso”.
La sfida a destra (chi difenderà meglio i valori cristiani?) è lanciata.