RomneySembra una “mission impossible” fermare Donald Trump. Al punto che per molti ha già la nomination in tasca. Eppure l’establishment del partito repubblicano tenterà il tutto per tutto per fermare la corsa del tycoon di New York. Spingendosi, forse, fino al punto estremo di mandare a monte le primarie e, in sede di convention, provare a ribaltare i giochi buttando in campo un nome forte, in grado di riunire tutte le anime del Gop. Ne parla il New York Times indicandola come la mossa estrema per evitare la conquista della nomination da parte di Trump, vista come un’ipotesi “catastrofica”.

Secondo alcune indiscrezioni raccolte dal quotidiano il Gop starebbe lavorando ad un “piano B” che include la discesa in campo di Mitt Romney (candidato nel 2012) nel caso in cui Marco Rubio dovesse perdere in Florida. I lavori dietro le quinte, dunque, continuano: il Gop cerca disperatamente un candidato unico su cui puntare, ma la platea al momento resta frammentata, con Ted Cruz e Marco Rubio che, neanche unendo i voti riuscirebbero a fermare l’ascesa di Trump.

Fino ad ora tutti gli sforzi fatti per unire il partito dietro un unico candidato sono miseramente falliti, mostrando (scrive il Nyt) “un vuoto nella leadership, un senso di indecisione che paralizza le decisioni e una disperazione” ai vertici del partito.

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