Trump_hillaryLe primarie negli Stati del Nordest (Maryland, Delaware, Pennsylvania, Connecticut e Rhode Island), ha sancito che la sfida finale per la Casa Bianca, il prossimo 8 Novembre, sarà tra Hillary Clinton e Donald Trump. Sono loro i vincitori dell’ultimo Super Martedi (leggi l’articolo). E saranno loro a ricevere la nomination dai rispettivi partiti. Trump ha vinto in tutti e cinque gli Stati, portando a casa 105 delegati: ora guida la corsa con 949 delegati (per la nomination gliene servono 1273). Ai suoi sfidanti le briciole: Cruz ha ottenuto un solo delegato (ora è a 544), cinque ne ha presi Kasich (133).

Il senatore del Texas, Ted Cruz, è andato molto male. Solo in Pennsylvania è riuscito ad arrivare secondo. Negli altri Stati, invece, è arrivato sempre terzo. Vediamo tutti i risultati. Connecticut: Trump 57,7%, Kasich 28,5%, Cruz 11,7%. Delaware: Trump 60,8%, Kasich 20,4%, Cruz 15,9%. Maryland: Trump 54,4, Kasich 23%, Cruz 18,9%. Pennsylvania: Trump 56,7%, Cruz 21,6%, Kasich 19,4%. Rhode Island: Trump 63,8, Kasich 24,4%, Cruz 10,4%.

Sul fronte democratico per Hillary Clinton quattro vittorie su cinque. Sanders ha avuto la meglio nel Rhode Island (55% contro il 43,3% di Hillary). Vediamo i risultati negli altri Stati: Connecticut: Clinton 51,7%, Sanders 46,5%. Delaware: Clinton 59,8%, Sanders 39,2%. Maryland: Clinton 63%, Sanders 33,3%. Pennsylvania: Clinton 55,6%, Sanders 43,6%.

Sanders ammette che la gara per la nomination è finita e che non riuscirà ad ottenere abbastanza delegati per battere la rivale. Il senatore del Vermont, però, non ha alcuna intenzione di abbandonare la corsa, e spiega che rimarrà “fino all’ultimo voto”. L’obiettivo è andare alla Convention democratica di Filadelfia con il maggior numero di delegati possibile “a combattere per una piattaforma progressista del partito”. E ha rivendicato, con orgoglio, che “stiamo guadagnando i voti degli indipendenti e anche di alcuni repubblicani”. Insomma, Bernie non riuscirà a battere Hillary ma vuole condizionarne il programma. La Clinton, sicura della vittoria, ostenta sicurezza: “Sia che appoggino me o Sanders, c’è molto di più che ci unisce rispetto a quanto ci divida”. E promette di “unificare” il partito. La stessa promessa l’ha fatta Trump. Anche lui vuole riunificare il Partito repubblicano, mai così diviso.

 

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