L’America ringrazia
La festa più importante per gli Stati Uniti, quella del “ringraziamento“, in cui le famiglie americane si riuniscono e ci si ricorda, con orgoglio, dei padri fondatori, vive anche di riti. Uno di questi, che va avanti da decenni, è il tacchino “graziato” dal presidente. Nel senso che un fortunato animale non viene macellato e consumato per la festa. Quello di quest’anno, graziato da Barack Obama, è un esemplare dell’Iowa di ben 18 kg (guarda il video).
Il presidente eletto, Donald Trump, con un video messaggio diffuso sui social network ha lanciato un appello all’unità nazionale. È giunto il momento “di iniziare a guarire le nostre divisioni”, ha detto il repubblicano, ammettendo però che “le tensioni non spariscono in una notte”. “Abbiamo davanti a noi la possibilità di fare insieme la storia per portare a Washington un cambiamento reale, reale sicurezza nelle nostre città e reale prosperità nelle nostre comunità, compresi i quartieri più disagiati”.
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Transizione in corso
Come da prassi il nuovo presidente deve scegliere la propria squadra. Non solo nel senso stretto, ovvero lo staff della Casa Bianca, i membri dell’esecutivo e i capi delle amministrazioni. In totale, infatti, si calcola che siano almeno 4mila posti di nomina politica, mille dei quali avranno bisogno dell’approvazione del Senato. Secondo l’organizzazione no profit Center for Presidential Transition (CPT), che ha già lavorato con i team della Clinton e di Trump, l’ideale sarebbe stato che entro Thanksgiving (il 24 novembre) Trump avesse già scelto i principali 50 nomi, con i membri del gabinetto e il suo capo dello staff.