Trump-Romney, l’odio diventa amore
La prova del nove che Donald Trump vuole ricucire con il Partito repubblicano è arrivata. Pace fatta con Mitt Romney. E quest’ultimo, archiviate le palate di fango dei mesi scorsi (date e ricevute), afferma che Trump è l’uomo che può imprimere una svolta positiva alla politica americana. Cosa c’è di strano in tutto questo? Durante tutta la campagna elettorale i due si sono massacrati. Romney ce l’ha messa tutta per sbarrare la strada a Trump durante le primarie del Gop. E tra i due sono volate parole pesanti, insulti compresi.
Ma con la vittoria di Trump le cose sono cambiate. Non è più il tempo delle gazzarre da saloon, meglio concentrarsi sulla squadra di governo. Così, per avere consigli (ma non solo?) Trump ha incontrato il suo ex nemico per due volte. “I giorni migliori dell’America devono ancora arrivare”, ha detto Romney dopo la cena con il presidente eletto, del quale si è detto “impressionato”. Romney si è soffermato anche sui nomi della nuova amministrazione, sottolineando che sono persone “solide, efficaci, capaci”. Ma Romney entrerà nell’esecutivo come segretario di Stato? Trump ha risposto così: “Vediamo che succede…”. Gli altri repubblicani in lizza per la guida della politica estera americana sono l’ex sindaco di New York Rudy Giuliani, l’ex direttore della Cia David Petraeus e il senatore del Tennessee Bob Corker.