Trump: lasciatemi twittare
Su Twitter Donald Trump è un fiume in piena. A qualcuno questo suo modo di comunicare non piace, lo ritengono compulsivo e per certi versi pericoloso. Ma lui non se ne cura e guarda avanti. Anzi, in un’intervista a Fox News, difende proprio i suoi tweet, dicendo che gli hanno permesso di vincere le elezioni bypassando il pregiudizio dei media.
I tweet “sono ben concepiti – assicura Trump – sono sempre stato un buon allievo, sono uno che riesce bene con questo genere di cose”. “Dubito che potrei essere alla Casa Bianca senza i social. Ci sono dei media falsi negli Stati Uniti. Sono trattato ingiustamente dai media”. E con orgoglio rivendica di disporre di “una piattaforma formidabile, tra Instagram, Twitter e Facebook. Quando qualcuno dice qualcosa su di me, posso occuparmene. Senza i social, invece, non potrei farmi capire”. “Ho degli amici – prosegue Trump – che mi dicono non utilizzare i social network”. Poi però fa notare che quando invia i suoi tweet questi vengono immediatamente ripresi da tutti i media e dalle trasmissioni tv.
Trump interviene anche sul Russiagate e il ruolo delle organizzazioni russe (fabbriche di troll), legate al Cremlino, che hanno investito centinaia di migliaia di dollari per acquistare spazi pubblicitari su Facebook (e Twitter) durante la campagna elettorale. “Tenere udienze sulla minuscole somme di denaro speso sulle pubblicità su Facebook. E allora cosa dovremo fare sui miliardi di dollari di Fake News (falsità) diffuse da Cnn, Abc, Nbc e Cbs?”. Trump lascia fuori dalla polemica Fox News di Rupert Murdoch, che pure in passato (specie durante le primarie repubblicane) non fu tenera nei suoi confronti.
L’inchiesta sugli investimenti dei troll (sistemi che alimentano traffico sui social media su argomenti controversi) russi fa parte delle indagini sul Russiagate di cui si occupano, Camera, Senato ed il procuratore speciale indipendente, Robert Mueller.