De Blasio bis e Trump un anno dopo
Forse pochi ci avrebbero scommesso 4 anni fa, ma Bill De Blasio è stato confermato sindaco di New York. Il democratico ha vinto con circa il 66% dei voti, contro il 28% della rivale repubblicana, Nicole Malliotakis, parlamentare dello stato di New York (padre greco e madre cubana). In un tweet il sindaco della Grande Mela ha festeggiato dicendo che con questo voto è stato inviato un messaggio alla Casa Bianca: “Non puoi pretendere di sfidare i valori di New York e vincere, signor presidente. Se ti rivolti contro i valori della tua città, la tua città contrattacca”, ha scritto De Blasio, riferendosi a una vecchia polemica con cui Trump aveva attaccato i valori liberal della Grande Mela. De Blasio poi ha promesso: “Negli ultimi quattro anni avete visto importanti cambiamenti, ma ancora non avete visto niente”. C’era anche un terzo incomodo nella corsa per la poltrona di sindaco di New York: l’indipendente Richard “Bo” Dietl, ex detective del dipartimento di polizia della Grande Mela, che aveva attaccato duramente De Blasio definendolo un politico corrotto che elargisce favori ai suoi finanziatori.
Entrato in carica il primo gennaio 2014, il principale vanto sventolato da De Blasio è quello di aver fatto una politica molto di sinistra, a partire dagli asili gratuiti, con 70.000 bambini iscritti secondo i dati forniti dalla sua campagna. Fautore delle videocamere sulle divise dei poliziotti e dell’eliminazione del requisito di un certificato di laurea per la loro assunzione, in campagna elettorale De Blasio ha ricordato di aver creato diversi centri di accoglienza per i senzatetto e ha promesso di risolvere completamente il problema degli homeless entro il 2023. Sul fronte economico ha promesso di creare 16.000 nuovi posti nel settore biotech grazie a nuovi incentivi fiscali.
Nel giorno del primo anniversario della sua elezione alla Casa Bianca Donald Trump si trova in Cina per una visita di Stato. Pur essendo dall’altra parte del mondo gli è arrivata l’amara notizia che i democratici hanno vinto le elezioni negli Stati della Virginia e del New Jersey. In New Jersey, roccaforte di Chris Christie, uno dei principali consiglieri di Trump durante la campagna elettorale, il candidato democratico Philip Murphy ha sottratto il governo dello Stato ai repubblicani. Christie, governatore dal 2010, non si è potuto ricandidare per il terzo mandato: al suo posto la vicegovernatrice dello Stato, Kim Guadagno. Murphy ha ottenuto circa il 55,6% dei voti contro il 42,5% di Guadagno.
In Virginia i democratici hanno mantenuto il governo dello Stato con la vittoria del candidato, Ralph Northam, al 53,6%, contro il repubblicano Ed Gillespie, al 45,2%, che aveva preso le distanze da Trump per mostrare un profilo più moderato in uno Stato in cui i democratici si sono rafforzati sempre di più negli ultimi anni. Nonostante questo Gillespie ha impostato la propria campagna elettorale sul rifiuto dell’immigrazione illegale. Su Twitter Trump ha già preso le distanze sottolineando che “Gillespie ha lavorato duro ma non mi ha sostenuto e non ha sostenuto ciò in cui credo”.