Il coronavirus nelle primarie Usa
Il coronavirus irrompe nel dibattito politico americano. “Siamo in guerra”, ha detto Joe Biden nel dibattito in diretta tv con Bernie Sanders. Entrambi hanno criticato la gestione dell’emergenza da parte di Trump. “Io mobiliterei l’esercito – ha detto l’ex vice presidente -, i militari avrebbero le capacità di fronteggiare la maggiore richiesta di posti letto negli ospedali, possono costruire 500 ospedali da campo che sono estremamente sicuri. È un’emergenza nazionale ed io mobiliterei i militari”. Sanders ha suggerito invece la mobilitazione della National Guard, composta dai riservisti che ogni stato americano può richiamare in caso di emergenze sul territorio. “Dobbiamo usare gli strumenti del buon senso, ed usare la Guardia Nazionale, questo si dovrebbe fare”, ha detto il senatore del Vermont.
“Ci sono persone con enormi difficoltà, che fanno due-tre lavori per poter portare da mangiare a casa. Cosa succederà a loro?”, si è chiesto Sanders, cercando di puntare l’attenzione su un sistema economico in cui “metà della popolazione stenta ad arrivare a fine mese” e non ha alcuna tutela sociale. Sanders, che ha al centro del proprio programma il “Medicare for all” (un progetto di assistenza sanitaria universale sul modello europeo), osserva che se fosse lui in questo momento alla Casa Bianca farebbe in modo “che ogni persona di questo Paese comprenda che quando è malato deve andare dal dottore, e se ha il virus, le spese sanitarie saranno coperte. Abbiamo migliaia di piani assicurativi privati”, ha aggiunto Sanders, “non è pronto nemmeno a fornire assistenza sanitaria a tutte le persone in un anno positivo, senza l’epidemia”.
Per Biden gli americani in questo momento “vogliono risposte” dal presidente e dal governo per fermare l’epidemia e garantire la sicurezza delle loro famiglie, “non la rivoluzione”. Senza troppi giri di parole Biden definisce “rivoluzionaria” (e quindi intrinsecamente pericolosa agli occhi degli elettori moderati) la riforma di Sanderas: “L’attuale crisi non si risolve con un cambio di politica fiscale adesso, non si risolve con una riforma sanitaria”.
Entrambi pensano a una vice donna
Nel corso del dibattito Biden si è impegnato a scegliere una donna come vice presidente se vincerà la nomination democratica. “Ci sono diverse donne che sono qualificate a diventare presidente domani. Io mi impegno a scegliere una donna come vice presidente”. Anche Sanders ha detto che “con ogni probabilità” farebbe lo stesso se vincesse le primarie. Però non una donna a caso. Ha detto che ne sceglierebbe una progressista. Nessuno dei due ha fatto nomi. Tra quelli che circolano c’è il nome della senatrice Elizabeth Warren. Considerata ultra liberal (cioè più vicina a Sanders), in passato ha lavorato con Obama come consigliere economico.